“Questa – ha aggiunto- è una crisi antica, che Renzi ha nascosto per non affrontarla durante la campagna referendaria e smascherare i suoi clamorosi errori di valutazione. Ma gli è andata male. E ora il Governo interviene con questo enorme sforamento senza spiegare quali banche siano nell’occhio del ciclone, senza dire a quanto ammontino i debiti e come s’intendano utilizzare questi 20 miliardi”.
“E poi nessun mea culpa dal Pd – ha puntualizzato Rampelli- principale responsabile della governance del Monte Paschi Siena, visto che nella sua fondazione sono sempre stati in maggioranza manager di riferimento e consiglieri di amministrazione indicati dal Comune di Siena e dalla Regione Toscana da sempre ascrivibili alla sinistra. Fratelli d’Italia chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul sistema bancario italiano che da decenni agisce in maniera opaca e clientelare collezionando oltretutto tragici errori negli investimenti che mettono a rischio i risparmiatori.Chiede che per i fallimenti paghino manager, consiglieri di amministrazione e quanti altri abbiano sottoscritto prestiti facili o acquisti fallimentari”.
“E comunque è indispensabile- ha concluso- provvedere a una riforma del sistema del credito attraverso la separazione delle banche commerciali dalle banche d’affari, la cancellazione dei facili protesti e dello stalking bancario a cui vengono sottoposti i cittadini, la restituzione delle banche al ruolo di servizi per l’economia e non della finanza”.