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Interrogazione al ministro degli Affari Regionali Enrico Costa

“Ma le Unioni Territoriali (Uti) e l’abolizione delle Province, dopo la bocciatura della riforma costituzionale ed ancor più in seno all’unica Regione che ha portato avanti questo passaggio prima del Referendum, sono ancora valide? Abbiamo i nostri dubbi…”. È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Terra Nostra Walter Rizzetto che ha inviato un’interrogazione al ministro per gli Affari Regionali.

 “In Friuli Venezia Giulia, regione autonoma a Statuto speciale che ha competenza primaria sulle autonomie locali, – ha spiegato Rizzetto- la giunta regionale, sotto la presidenza di Debora Serracchiani, ha proceduto  ad un riordino delle autonomie locali attraverso lo strumento delle unioni territoriali intercomunali (UTI). Nello specifico, la giunta ha previsto l’abolizione delle quattro province del Fvg e la creazione al loro posto di 18 UTI”

“Mi pare evidente che con l’esito del referendum, la netta bocciatura della quale conseguenza, l’incostituzionalità della riforma degli enti locali in Fvg”.

“Quanto sopra è stato volutamente desiderato dalla Pres. Serracchiani – ha concluso Rizzetto- la quale, evidentemente, aveva fatto i conti senza l’oste. Il popolo italiano…”

Il testo dell’interrogazione

Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie

– Per sapere –

premesso che:

come è noto, in Friuli Venezia Giulia, regione autonoma a Statuto speciale che ha competenza primaria sulle autonomie locali, la giunta regionale, sotto la presidenza di Debora Serracchiani, ha proceduto  ad un riordino delle autonomie locali attraverso lo strumento delle unioni territoriali intercomunali (UTI), attraverso un procedimento ritenuto illegittimo dall’interrogante, come dichiarato in diverse sedi, poiché, in particolare, non rispettoso della Carta Costituzionale. Nello specifico, la giunta ha previsto l’abolizione delle quattro province del Fvg e la creazione al loro posto di 18 UTI;

tale riforma delle autonomie locali è subito apparsa a dir poco azzardata, considerando che le modifiche dell’assetto istituzionale del Fvg, prevedendo l’abolizione delle Province, non avrebbero dovuto precedere, come invece è stato, l’allora previsto referendum, per l’approvazione o meno, della riforma costituzionale ossia  l’eventuale entrata in vigore della Legge Costituzionale di revisione del Titolo V, Parte II, della Costituzione. E’ stato, dunque, irragionevole e di dubbia legittimità che la soppressione delle Province in Fvg sia avvenuta senza che ne sia stata decisa la decostituzionalizzazione prima a livello nazionale. A riguardo, infatti, l’interrogante, oltre a specifiche critiche sul merito della riforma voluta dalla giunta Serracchiani, aveva espresso la necessità di sospendere la sua adozione per attendere l’esito del predetto referendum;

inoltre, la riforma regionale in questione aveva, nelle intenzioni dichiarate dalla Presidente Serracchiani, l’obiettivo di garantire dei risparmi, di contro, a parere dell’interrogante, avrebbe determinato un pesante aumento dei costi della burocrazia;

ebbene, con il recente referendum del 4 dicembre 2016, la netta bocciatura della riforma costituzionale d’iniziativa del governo Renzi determina, quale conseguenza, l’incostituzionalità della riforma degli enti locali in Fvg.

difatti, con la bocciatura della riforma costituzionale, le province tornano ad essere “un ente fondamentale dello Stato” e quindi la neonata riforma dello statuto regionale, che prevede la loro soppressione, è contraria alla lettera della Costituzione; pertanto, le Uti si sono rivelate un fallimento sia da un punto di vista politico che legislativo-:

quali siano gli orientamenti del ministro interrogato su quanto esposto in premessa e se e quali provvedimenti intenda adottare in merito, anche affinché non si verifichi più che venga adottata una riforma degli enti locali in violazione della Carta Costituzionale, come si ritiene sia avvenuto in Friuli Venezia Giulia.

Walter Rizzetto, Vice Pres. XI Comm.

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