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E’ stata pubblicata sul sito della Camera dei deputati la mozione del capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli sulla richiesta di chiusura dei centri di accoglienza di Bagnoli e Cona.

“Lo abbiamo detto anche oggi a Renzi, in aula, in occasione del suo intervento sul consiglio europeo del 20 e del 21 ottobre. La gestione dei flussi migratori è il punto di demarcazione che segna il nostro rifiuto a questa Unione Europea e il punto di basso delle politiche di governo del premier. La sua azione si sta mostrando fallimentare perché induce centinaia di migliaia di immigrati (di cui solo un 10% profughi) a riversarsi caoticamente sui barconi della morte e, per quelli che ce la fanno, sulle coste dell’Italia meridionale per poi essere collocati qua e là. La mozione  impegna il governo ad assumere con urgenza ogni iniziativa necessaria diretta a chiudere in maniera definitiva i centri di accoglienza di Conetta di Cona (Venezia) e di San Siro di Bagnoli di Sopra (Padova) entro e non oltre il 31 dicembre 2016. Si deve porre fine alla lunga lista di violazioni della dignità umana in cui versano i tanti migranti accolti nelle due strutture, arrestando il dissesto del territorio, profondamente leso dalla presenza dei due centri e assolutamente non in grado di accogliere ed integrare una tale massa di migranti”.

La mozione impegna infine ad intraprendere, “con urgenza e con effetto immediato, ogni iniziativa necessaria volta a far sì che nessun nuovo richiedente asilo si accolto presso questi due centri/Hub  e che sia trasferito subito il più alto numero possibile di migranti verso altre strutture simili”.

Segue testo mozione. 

Atto Camera – Mozione 1-01391

presentato da RAMPELLI Fabio testo di Martedì 11 ottobre 2016, seduta n. 690

La Camera, premesso che: da lungo tempo l’Italia si trova costretta ad affrontare la situazione di persone che lasciano i loro Paesi di origine per giungere sulle coste italiane con mezzi di trasporto improvvisati e di fortuna;
queste persone, qualificate come «profughi» o «migranti», giungono in Italia principalmente via mare con sbarchi lungo le coste italiane o sono soccorse al largo dallo Stato italiano;
all’arrivo sono dapprima trasferite nei centri di prima accoglienza, da lì suddivise e assegnate alle singole regioni in base alle quote definite dagli accordi con il Governo, e in seguito distribuite all’interno del territorio regionale e, quindi, nelle province;
il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, ha previsto che nel caso in cui sia «temporaneamente esaurita la disponibilità di posti all’interno delle strutture (…) a causa di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti, l’accoglienza può essere disposta dal prefetto, sentito il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, in strutture temporanee, appositamente allestite»;
con il provvedimento del 5 novembre 2015, n. 11784, il prefetto di Padova ha individuato l’ex base militare di San Siro nella frazione di Bagnoli di Sopra (Padova) per ospitare i richiedenti asilo sbarcati sulle coste italiane a seguito dell’eccezionale afflusso di migranti provenienti dai Paesi africani, e ad analogo uso è stato destinato anche un immobile demaniale già ad uso militare sito in località Conetta del comune di Cona (Venezia) a disposizione della prefettura veneziana;
i due centri di accoglienza, seppur collocati in province differenti, in realtà distano l’uno dall’altro appena cinque chilometri, e complessivamente ad oggi ospitano circa duemila persone ma che continuano ad aumentare, su un totale di poco meno di diecimila abitanti nel territorio che li accoglie, circoscritto ai comuni di Agna (Padova), Bagnoli di Sopra (Padova) e Cona (Venezia);
sin dall’istituzione dei predetti centri sono emerse delle problematiche relative alle condizioni di accoglienza dei migranti al loro interno, con pesanti ripercussioni sulla popolazione e sul territorio ove sono collocate;
tra tali problematiche spiccano il pesante sovraffollamento, le carenze nell’erogazione dei servizi fondamentali quali assistenza sanitaria, mediazione culturale, orientamento legale e altro, l’isolamento e l’assenza di reali possibilità di inclusione sociale, l’impossibilità di tutelare i soggetti maggiormente vulnerabili, degrado, probabile prostituzione e attività di spaccio interno ed esterno alle strutture;
l’elevato afflusso di migranti in una porzione di territorio relativamente piccola sta, inoltre, creando enormi disagi e difficoltà ai comuni contigui di Cona (Venezia), Agna (Padova) e Bagnoli di Sopra (Padova) ove quotidianamente i migranti si riversano in strada, piazze, giardini pubblici invadendo pubblici spazi, limitando la libertà dei residenti autoctoni, consumando bevande alcoliche a qualsiasi ora del giorno e spesso commettendo atti contro il pubblico decoro ed al limite dell’oscenità, anche importunando in modo invadente e volgare ragazze e donne del luogo;
la situazione attuale in questi comuni presenta significative criticità dal punto di vista sociale, sanitario e di incolumità pubblica, dove la presenza costante, continua e massiva di tali presunti «profughi» genera allarme sociale, senso di insicurezza e difficoltà interrelazionali nella popolazione;
la sensazione di insicurezza e paura nei residenti della zona è ulteriormente acuita da episodi quale quello accaduto il 7 ottobre 2016 presso il centro di San Siro, dove la energica protesta, quasi una rivolta, da parte dei migranti ospitati ha messo in allarme forze dell’ordine, cittadini e amministrazioni locali;
pesanti risultano le limitazioni ai diritti che tutti i cittadini autoctoni di Agna, Bagnoli di Sopra e Cona trovano espressi nella Carta costituzionale: ci si chiede come si possano dire tutelati i diritti alla sicurezza, alla libertà di movimento, alla dignità e allo sviluppo della personalità, quando le persone ivi residenti non si sentono sicure nemmeno di uscire di casa, ovvero quando i genitori si sentono costretti a vietare ai propri figli di frequentare parchi e piazze per la paura che succeda qualche infausto accadimento; ne risulta una disparità di trattamento, in termini contrari, tra i presunti «profughi» e i cittadini italiani che alla luce della normativa costituzionale non appare conforme ai principi e alle idee ispiratrici della stessa Carta costituzionale;
non si possono altresì escludere danni all’economia e al mercato immobiliare in questo territorio, con una probabile diminuzione del valore degli immobili ed un impoverimento delle attività commerciali e mercatali, e nemmeno si può sottacere il pericolo di terrorismo di matrice religiosa, il cui rischio si accresce esponenzialmente con l’aumentare della presenza di soggetti non identificati al momento del loro sbarco nel territorio dello Stato italiano, pericolo che diventa invasivo e pervasivo in ambito locale;
si palesa, inoltre, il rischio di un aumento della commissione di reati comuni nell’ambito di questi territori da parte di tali soggetti, dato che gli stessi vengono abbandonati dalle istituzioni statali e non coinvolti in progetti inclusivi finalizzati ad una riqualificazione non solo in termini di opportunità di lavoro, ma soprattutto in termini consapevolezza di loro stessi, delle opportunità offerte e dei doveri insiti nel nostro ordinamento giuridico;
infine, non si può non evidenziare anche il pericolo della diffusione sul territorio di malattie scomparse e dimenticate da tempo quali la tubercolosi, la scabbia, la sifilide, e altre, posto che, stando alle informazioni che arrivano dai centri, il personale degli enti gestori sembra non riuscire a compiere nemmeno gli accertamenti sanitari sui migranti ivi ospitati tantomeno a curarli,

impegna il Governo:

ad assumere con urgenza ogni iniziativa necessaria diretta a chiudere in maniera definitiva i centri di accoglienza di Conetta di Cona (Venezia) e di San Siro di Bagnoli di Sopra (Padova) entro e non oltre il 31 dicembre 2016 ponendo fine alla lunga lista di violazioni della dignità umana in cui versano i tanti migranti accolti nelle due strutture, ponendo soprattutto fine al dissesto del territorio, profondamente leso dalla presenza dei due centri e assolutamente non in grado di accogliere ed integrare una tale massa di migranti, e liberando le popolazioni autoctone di Agna, Bagnoli di Sopra e Cona da questa sopraffazione ed oppressione che dura da oltre un anno e che sta ledendo i diritti civili e sociali delle stesse;
ad intraprendere, con urgenza e con effetto immediato, ogni iniziativa necessaria volta a far sì che nessun nuovo richiedente asilo si accolto presso i due centri/Hub, di cui sopra, e che sia trasferito subito il più alto numero possibile di migranti verso altre strutture simili.
(1-01391) «Rampelli, Rizzetto, Cirielli, La Russa, Maietta, Giorgia Meloni, Nastri, Petrenga, Taglialatela, Totaro».

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