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“Direi che è ora di finirla con almeno due o tre proposte al mese e metterci a lavorare per riuscire a trovare sbocco su di almeno una di queste. Ricordo ai colleghi che le idee ci sono, e sono sul tavolo, ma che siamo ad aprile 2016. Ora, posto che fino alle prossime amministrative non si deciderà (purtroppo) nulla ed ancora, in estate si farà molta fatica a legiferare in questo senso ed inoltre, in ottobre ci sarà il referendum sulle Riforme…non ci resta che la Legge di Stabilità di fine anno”. È quanto scrive il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Terra Nostra Walter Rizzetto, vicepresidente della commissione Lavoro.

“Ma siamo – osserva Rizzetto-  drammaticamente, in ritardo con i tempi. Il nuovo, vero, reggente non è più il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ma la stanza dei bottoni la gestisce con sempre maggiore forza il sottosegretario di Stato Tommaso Nannicini in tandem con il Ministro Padoan. Ad oggi le proposte sono, tutto sommato, tre: -Prestito pensionistico: un anticipo da rendere a rate, con lo Stato che paga gli interessi. Probabilità di successo: 30% . Proposta Damiano-Baretta: ultima  battaglia della minoranza del Pd, schiacciata dal Governo Renzi; penalizzazioni per ogni anno di anticipo della messa a riposo, costa, secondo Inps e Mef, molto (5,6 Miliardi anno) Probabilità di successo: 50%. Proposta estensione “opzione donna” a tutti: sistema meramente contributivo con largo anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi + aspettativa di vita in futuro); costa parecchio ma sarebbe una scelta volontaria che produrrebbe risparmi sul breve periodo ma probabile costo nel medio-lungo periodo, ma allora che cosa ce la mettete a fare l’adv? Probabilità di successo: 15%”

“Penso – ha aggiunto il deputato – sia ora di accelerare, ammesso che questi passaggi della maggioranza non restino, come temo, solo proclami. Perché è altrettanto chiaro che se da una parte ci sta Matteo Renzi e dall’altra parte la sua opposizione interna, allora è lapalissiano che tutto risulterà solamente una scaramuccia interna, dimenticando ancora una volta le persone che, dopo anni di lavoro e contributi, vogliono legittimamente andare in pensione”.

“Le mie proposte ci sono: -risolvere categorie esodati, Q41 e Q96 -estendere #opzionedonna 2018 -estendere #opzionedonna anche ai maschi, come scelta volontaria -modificare TUIR art. 49 -procedere con una Flessibilità sostenibile”.

“Costa? – conclude Rizzetto . Sì. Anche gli 80,00 euro sono costati. E  molto”

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