GARANTIRE VERO ACCESSO AL CREDITO A 0.5%. DEFINIRE PROPRIETÀ GIURIDICA DELL’EURO E RIDISCUTERE SISTEMA RICATTATORIO SU DEBITO PUBBLICO”. ʺLa decisione di Draghi di fornire ulteriore finanziamenti alle banche sembra più un’agevolazione per gli istituti di credito che una risposta efficace alla crisi dell’economia europea, e non elimina le criticità che permangono nell’Eurozona.
L’esperienza recente infatti c’insegna che il maggior finanziamento da parte della Bce agli istituti bancari non indica automaticamente un incremento del credito reale per favorire la ripresa dell’economia. E’ quindi importante che gli organismi di vigilanza monitorino l’effettivo accesso al credito per consentire la ripresa delle piccole imprese: fermo restando che sarebbe anche auspicabile che l’accesso al credito di cittadini ed imprese avvenga ad interessi molto bassi, max a 0.50%, visto il tasso Bce pari a zero.
Non dimentichiamoci, infatti, che la crescita continua a rallentare, la stagnazione avanza e senza la ripresa dei consumi e la riduzione del debito pubblico degli Stati, l’Unione Europea non si risolleverà al livello degli altri grandi complessi statali.
Ma anche questa decisione di Draghi ci rafforza nella necessità che si definisca, una volta per tutte, la proprietà dell’Euro. Noi riteniamo che dovrebbe appartenere ai popoli europei e non al sistema di banche private dell’Eurosistema che crea artificialmente miliardi di moneta elettronica virtuale sulla quale poi specula lucrando interessi prelevati dall’economia realeʺ.
Così in una nota il responsabile nazionale della Comunicazione FdI, Federico Mollicone