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Presentato questa mattina presso il Teatro Augusteo di Napoli il documento programmatico stilato dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia – An “Napoli, il mare nel destino. Idee e progetti per la città del futuro”.

Presenti all’iniziativa il Parlamentare Marcello Taglialatela, il Presidente cittadino del partito Luigi Rispoli, il giornalistaAntonio Corbo e l’ingegnere Marco Di Stefano.

“L’iniziativa di oggi e le tante presenze in sala sottolineano come vi sia voglia di fare e di partecipare ad iniziative di approfondimento su tematiche che riguardano il futuro della città”, ha sottolineato l’on. Taglialatela.

“Napoli non può prescindere dalla sua “risorsa mare”, non solo per via delle classiche attività portuali.
È il rapporto tra la città ed il mare che deve cambiare, mettendo insieme l’esigenza di chi nel porto ha attività commerciali, economiche ed industriali con le esigenze di sviluppo del territorio.
Bisogna dar vita ad un nuovo piano regolatore per la città di Napoli ed il suo porto che oggi hanno incredibilmente due piani regolatori distinti.
Durante l’ultima finanziaria nazionale ho presentato un emendamento per ottenere che vi sia una fiscalità di vantaggio in aree adiacenti ai porti, per creare aree franche per industrie di prima trasformazione, cosi da dare un impulso all’occupazione che riguarda il porto e, contemporaneamente, le aree industriali.
Nola e Marcianise, ad esempio, potrebbero essere aree franche collegate al porto di napoli.
Nel nostro sistema è possibile coniugare la parte commerciale con quella turistica ed industriale, affinché diventino un unicum.
Gli aspetti tecnici devono essere messi in secondo piano rispetto a quelli funzionali, altrimenti la crescita non si verifica”, ha concluso il Deputato Fdi-An.

“Questo documento ha lo scopo di tracciare, attraverso punti programmatici precisi, il rilancio di Napoli e del rapporto interrotto tra la città ed il mare che deve essere assolutamente ripreso.
Abbiamo tracciato il rapporto da stabilire tra la città ed il porto e con tutte quelle attività che per anni non sono state identificate come possibili strumenti per la creazione di sviluppo e che invece possono rappresentare la scelta giusta per garantire alla città crescita e per poter creare posti di lavoro duraturi.
Bisogna valorizzare la risorsa mare nel suo complesso ed il porto che da possibile valore aggiunto negli ultimi anni è divenuto una vera è propria palla al piede”, ha sottolineato durante il suo intervento Rispoli.

Sulla paralisi che ha caratterizzato il porto di Napoli negli ultimi anni si è soffermato il giornalista Antonio Corbo, secondo cui “non aver utilizzato i fondi europei per il porto di Napoli significa aver tolto un pezzo di futuro ai nostri figli”.

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