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” I dati diffusi dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali Mazziotti sugli incassi dei privati nella gestione di alcuni siti archeologici della Capitale, sono la conferma di quanto abbiamo sempre ipotizzato. I contratti di concessione, infatti, violano le norme comunitarie sulla libera concorrenza, tanto che proprio FdI, con il suo capogruppo alla Camera Fabio Rampelli, fu tra i primi a pretendere una maggiore trasparenza sulla gestione del Colosseo e un intervento tempestivo del Governo che però non c’è mai stato.

Al contrario il ministro Franceschini, chiamato a risponderne in Aula, tentò goffamente di ridimensionare le percentuali di incasso di Electa e Lega Coop nascondendosi dietro alla ripartizione dei fondi tra biglietteria e servizi aggiuntivi, quando in realtà la cifra denunciata parlava di 522,746 milioni ai privati dal 2001 al 2013 e solo 74.724 milioni allo Stato. Un danno erariale enorme e uno sfregio per una Nazione che invece di essere messa nelle condizioni di investire in cultura, viene depauperata del suo patrimonio in una fraintesa forma di sussidiarietà che assomiglia più al parassitismo.

Così dal 1997 Electa e Legacoop continuano a gestire l’area dell’Anfiteatro Flavio e dei Fori, nonostante la convenzione per i servizi aggiuntivi sia scaduta ormai nel 2011 e nonostante i ripetuti solleciti di indire un nuovo bando per interrompere questo inaccettabile monopolio.

E’ opportuno, a questo punto, che sia la magistratura  a fare chiarezza sull’affidamento ai privati, la gestione illegittima dei siti archeologici, e soprattutto sui mancati ricavi della Sovrintendenza, dando quelle risposte che purtroppo dal governo tardano, colpevolmente, ad arrivare”.

Lo dichiara in una nota Federico Mollicone, responsabile nazionale della Comunicazione Fdi e già presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale.

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