“Ho inviato oggi una lettera al capitano della Roma Francesco Totti per chiedergli di rinunciare al suo ruolo di testimonial del gioco d’azzardo, in virtù delle sue riconosciute doti di umanità e generosità e soprattutto per l’esempio positivo che un campione così famoso e popolare rappresenta per i giovani e per milioni di appassionati”.
Lo dice l’assessore al Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia e team leader della Giunta in tema di ludopatia, Viviana Beccalossi. ”Perchè proprio a Totti e non ad altri suoi altrettanto importanti colleghi? Perchè ieri – spiega l’esponente di FdI – in occasione della presentazione di uno studio sul gioco patologico, effettuato dall’Asl di Monza e Brianza, è stato proiettato un video intitolato “Il mio papà” che racconta la storia di un bambino vittima, suo malgrado, del vizio del padre affetto da ludopatia. Nelle immagini questo ragazzino ricorda i momenti felici che trascorreva con il papà prima che si ammalasse, quando, insieme, guardavano le partite di calcio. Ecco, in quei momenti, il piccolo indossava la maglia numero 10 della Roma con scritto sulle spalle il nome Totti”.
“Mentre guardavo quelle immagini che ritraevano un genitore malato di ludopatia e un bambino lasciato solo che sognava di ‘ritrovare’ il suo vero papà – scrive Viviana Beccalossi nella sua lettera a Totti – mi è venuta in mente la sua pubblicità che reclamizza un gioco d’azzardo e pensavo quanto ciò stridesse con il sogno di quel bambino.
“A Francesco Totti – conclude Viviana Beccalossi- non chiedo certo di passare dalla Roma alla Lazio, ma sarei felice se decidesse di togliere la maglia di testimonial del gioco d’azzardo per indossare quella di chi, con passione e competenza, cerca di contrastare questo vizio. Un vizio che sempre più spesso diventa piaga sociale. Il mio auspicio è che, alla scadenza dei suoi impegni contrattuali, abbandoni quello spot”.