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DIFENDERE LUOGHI CULTURA. PIANO GOVERNO E GABRIELLI A ROMA INADEGUATO”. “Alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni nella Capitale ma non solo, è evidente che il terrorismo sta conducendo sia una guerra di armi sia una guerra psicologica, facendo diventare l’allerta uno stato comune nelle vite dei cittadini.

Oltre a rappresentare una catastrofe umanitaria mondiale, infatti, l’ascesa dell’estremismo, favorito dal proselitismo radicale dei paesi del Golfo – che pure non ha impedito all’Italia di stipulare accordi economici con i governi di questi Stati -, rappresenta una minaccia concreta al nostro patrimonio culturale.

I jihadisti dell’Is ci hanno abituati alla spettacolarizzazione dei loro crimini, devastando siti archeologici e distruggendo opere d’arte dal valore inestimabile, simbolo dell’identità di un popolo e della sua storia, distrutti soprattutto per il grande impatto mediatico, come è avvenuto nel caso diPalmira, in Siria.

Per questo, dal Viminale in generale e oggi, dalla presentazione del piano sulla sicurezza per il Giubileo, ci aspettavamo dal prefetto Gabrielliuna maggiore  tutela nei confronti dei nostri luoghi d’arte, tra gli obiettivi sensibili dei fondamentalisti islamici, come il ColosseoSan Pietro ma anche il Ghetto ebraico. Per far fronte all’emergenza è indispensabile e prioritaria l’attività di prevenzione condotta dalla nostra Intelligence, soprattutto attraverso il monitoraggio dei social network, dove i jihadisti fanno reclutamento e propaganda.

Il  dispiegamento di forze con i presidi militari e il divieto di sorvolo contribuiscono al consolidamento delle misure di sicurezza ma da soli, certo, non possono essere la risposta adeguata alle azioni di questi barbari che hanno dimostrato di essere una struttura criminale molto ben organizzata”.

Così in una nota, il responsabile nazionale della Comunicazione FDIAN, Federico Mollicone, già consulente in Commissione stragiCommissione bicamerale Mitrokhin.

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