“In base ai carteggi in mio possesso”, spiega il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, “l’autorità di bacino del Tevere ha redatto una cartografia allegata al P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico) nella quale sono indicate le aree allagabili nella zona fociale del fiume Tevere; in tale zona sarebbe ricompreso anche il terreno dove sorge il grattacielo che ospiterà a breve i dipendenti dell’ex Provincia di Roma”.
La zona in questione viene classificata a rischio idrogeologico R4. I tecnici indicano con tale codice un rischio elevato, per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, nonché danni gravi agli edifici alle infrastrutture e al patrimonio ambientale. Per Marco Silvestroni “se tutto ciò rispondesse a vero le ex giunte Gasbarra-Zingaretti fautrici della c.d. sede unica avrebbero avallato con tale operazione la messa a rischio dell’incolumità dei dipendenti e degli utenti costretti a camminare su una struttura a pericolo esondazione”. Penso che l’attuale esecutivo della Città Metropolitana di Roma Capitale o quello che di esso rimane dopo le dimissioni di Ignazio Marino debba interrogarsi se ultimare tale acquisto mettendo così a repentaglio centinaia di vite umane”.