«Sin dall’approvazione della legge Delrio, Fratelli d’Italia ha contrastato l’elezione di secondo livello dei consiglieri della Città metropolitana e ha contestato il suo sistema elettorale in quanto contrario al principio costituzionale della sovranità popolare ed eguaglianza tra i cittadini. Gli elettori dei 120 comuni della ex provincia di Roma non hanno la possibilità di scegliere il sindaco metropolitano, trovandosi automaticamente “imposto” il primo cittadino della Capitale. I cittadini non residenti nel comune di Roma non hanno alcuna voce in capitolo sulla scelta di chi avrà la più importante responsabilità di governo nel loro territorio. È di tutta evidenza, alla prova dei fatti, che questa aberrante riforma è un fallimento completo. Dopo le dimissioni di Marino governerà, per esempio, l’area metropolitana fino a 60 giorni dopo l’elezione del nuovo sindaco di Roma un consigliere da lui nominato. Giorgia Meloni ha già denuciato l’assenza del rispetto dei principi democratici nelle riforme proposte da Renzi. Non dobbiamo lasciare soli gli amministratori dei Comuni dell’hinterland romano e con loro i cittadini che oggi per colpa della vergognosa Delrio, non hanno più un’Istituzione funzionale alla quale fare riferimento; è necessario adottare un sistema elettorale a suffragio universale che sia in grado di valorizzare la rappresentatività dei territori, superando quel fastidioso sistema elettorale che ha umiliato sindaci e consiglieri della provincia di Roma. Il primo passo potranno essere le primarie da realizzare coinvolgendo non solo la città di Roma ma anche tutti i 120 comuni della Provincia di Roma, visto che il prossimo sindaco di Roma per colpa di Renzi e del Delrio sarà automaticamente anche il sindaco della Città Metropolitana».
È quanto dichiara Marco Silvestroni, portavoce provinciale di Roma di FdI e capogruppo nel Consiglio della Città Metropolitana di Roma.