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«Il governo italiano, sedicente ufficio anti discriminazioni razziali, mi manda una lettera per censurare le mie parole in tema di immigrazione. In buona sostanze esiste un ufficio del governo che noi paghiamo con i soldi degli italiani, che si permette di dire agli italiani e ai parlamentari cosa possono e non possono dire.  Praticamente siamo alle prove generali di regime: prima ci hanno tolto il diritto di voto, adesso ci vogliono togliere il diritto di parola.  La verità, però, è che gli unici che mi possono censurare sono gli italiani perché io sono un parlamentare eletto da alcune centinaia di migliaia di cittadini per sostenere le sue idee. Renzi fattene una ragione: in Italia è pieno di gente che non la pensa come te ed è pieno di gente che non vuole sottostare ai diktat di questo governo fantoccio che nessuno ha eletto. Noi continueremo a portare avanti le nostre idee a testa alta. Spero che dopo la lettera dell’Unar non mi arrivi anche il cazziatone della Boldrini e mi auguro anzi che il presidente della Camera abbia qualcosa da dire su parlamentari censurati da burocrati di Stato e che magari abbia qualcosa di dire anche il Presidente della Repubblica»,

Sono alcuni dei passaggi del video fatto dal presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, questo pomeriggio di fronte a Palazzo Chigi. Il presidente di Fratelli d’Italia ha esordito indossando un bavaglio e esponendo un foglio con scritto “il governo Renzi ci vorrebbe tutti cosi! #bavagliodistato”. Intanto sono nati sui social i gruppi spontanei di protesta come “Io sto con la Meloni – No al bavaglio dell’UNAR”. Alle 18 è previsto anche un tweet storm con l’hastag #bavagliodistato.

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