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E’ stato presentato un progetto di ulteriore ampliamento della discarica Cornacchia di Moie. L’impianto di smaltimento già più volte ingrandito occuperebbe nuovi spazi.


Ma ha ragione il Comune di Castelbellino quando afferma che si tratta solo di un progetto speculativo. Da trent’anni la discarica, più volte contestata, ha un grande impatto sul territorio. Al contrario oggi un fenomeno comune alla maggior parte degli Stati Europei riguarda il fatto che le discariche stanno subendo un continuo e costante decremento di rifiuti indifferenziati ad esse conferiti: basti pensare alla Germania che già da qualche anno dichiara, con dati ufficiali, zero conferimenti in discarica. Ciò è sicuramente dovuto agli effetti benefici del costante incremento della raccolta differenziata fortemente voluta dal legislatore europeo e applicata dagli Stati.  E’ quanto dichiara il coordinatore regionale delle Marche di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli.”Questo vale anche in Italia dove le discariche sono già oggi sovradimensionate rispetto al reale conferimento di rifiuti indifferenziati. A maggior ragione – prosegue – ciò vale anche per la nostra Regione dove diverse discariche hanno sempre meno rifiuti da “sotterrare”. Per questo la direzione voluta dai legislatori (europei, nazionali e regionali) è quella di rivedere strategicamente tutta l’impiantistica sul ciclo dei rifiuti in maniera strutturata; basti pensare ad impianti di valorizzazione e selezione dei rifiuti che ci permetterebbero di trasformare la raccolta differenziata in materia prima seconda per poi venderla direttamente nei circuiti del CONAI (consorzio nazionale imballaggi che garantisce il riciclo e il recupero dei materiali di imballaggio come acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro su tutto il territorio nazionale), con ricadute economiche positive per le tasche di tutti cittadini della provincia di Ancona: impianti che ancora nella nostra regione non sono stati neanche progettati (se ne parla dal lontano 2002). Pensate che in Toscana il processo di revisione e razionalizzazione degli impianti è già stato avviato ed avrà, fra le altre ricadute, la creazione di 25.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni. Quello che sta succedendo alla discarica di Moie va in una direzione totalmente opposta ed è frutto di una visione miope e superata: un ampliamento solo per rifiuti speciali (immaginiamo e speriamo “non pericolosi”) inevitabilmente porta a considerazioni e valutazioni politiche di un certo tipo: il vantaggio economico sarà di breve termine ed appannaggio del Comune dove risiede la discarica e per la discarica stessa, ma le preoccupazioni ambientali più che fondate, riguarderanno tutte le comunità a ridosso della discarica e nella Vallesina”.

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