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 …violazioni dei Diritti Umani e della Dignità delle Vittime: Oggi “Siamo Tutti Houda Emma” Sono fermamente convinta che tra le violazioni dei diritti umani, le più brutali siano quelle…


…perpetrate ai danni di minori. La Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo già nel 1948 sancì il principio fondamentale che si nasce con diritti e libertà fondamentali che preesistono anche al loro riconoscimento da parte del Legislatore nazionale e delle norme di Diritto Internazionale. La Dichiarazione dei diritti dell’Infanzia, ratificata in Italia nel 1991, compì un’ulteriore legittimazione stabilendo il diritto del fanciullo ad uno sviluppo armonioso e completo e che lo stesso, a causa della sua mancanza di maturità fisica ed intellettuale, necessita di una protezione e di cure particolari, compresa un’appropriata protezione legale sia prima sia dopo la nascita. Ma queste sono norme che valgono soltanto sulla carta se uno Stato non riesce ad impedire che un suo cittadino di 21 mesi venga sottratto ai suoi affetti quotidiani da un giorno all’altro senza che nessuno sia responsabile, senza che nessuno si occupi di restituire quel minore alla sua famiglia. La storia di Houda Emma comincia proprio così, con una grave lesione dei diritti umani universalmente riconosciuti. Il 18 dicembre del 2011 a Vimercate , in provincia di Monza, Mohamad Kharat sottrae la figlia Emma, affidata alla madre dal Tribunale dei minori in sede di separazione, e la porta in Siria. La bimba ha compiuto 5 anni il 20 marzo e dal momento del rapimento non ha mai più rivisto la madre. Il dolore della madre si acuisce quando nei mesi scorsi la Farnesina che, per Emma Houda non è riuscita a compiere atti significativi, riesce invece a riportare a casa Vanessa e Greta, le due cooperanti rapite proprio in Siria. Parlare di uguaglianza di fronte alla legge significa che lo Stato ha preso un impegno formale a far sì che tali condizioni di uguaglianza siano possibili non soltanto sul piano formale. Non riusciamo a trovare una giustificazione al fatto che fino a non molto tempo fa lo Stato italiano non fosse neanche riuscito nell’intento di avere la prova che bimba fosse ancora viva, prova che è invece stata fornita a mamma Alice dalla trasmissione televisiva LE IENE. La vicenda appare ancora più assurda se si considera il fatto che l’uomo è riuscito ad espatriare passando la frontiera di Malpensa con un passaporto scaduto e che gli sia bastato dire che una scritta in arabo indicava il rinnovo, circostanza falsa. Chi ha controllato non conosceva la lingua e lo avrebbe fatto passare. Mi chiedo se per un fatto così grave non sia il caso di appurare dove siano le responsabilità, chi sia stato l’autore dell’errore in aeroporto e perché non debba essere chiamato a rispondere della sua responsabilità. E’ mai possibile che l’Italia tolleri che una bambina che ha compiuto 5 anni lo scorso 20 marzo, cittadina italiana, viva con il padre accusato di sottrazione di minore e rapimento in uno dei luoghi attualmente più pericolosi al mondo nel rischio continuo della propria incolumità fisica sotto la minaccia di bombe ed attentati ? Davvero nessuna giustizia è possibile per mamma Alice? Come Coordinatore Nazionale Dipartimento Tutela Vittime di Violenza di Fratelli d’Italia-AN, l’unico dipartimento di un partito esistente in Italia che sia completamente dedicato alle vittime, ho scelto di dedicare questa giornata alla bambina, per mantenere alta l’attenzione, perché se ne parli e se ne parli sempre più, finché qualche coscienza più recettiva venga scossa nell’intimo da questa storia terribile alla quale vorremmo tanto poter dare un epilogo positivo. Non è giusto che una mamma si senta pietrificata per l’impotenza di fronte all’indifferenza delle istituzioni: dove c’è l’interesse di un minore qualsiasi interesse di altra natura dovrebbe lasciare il passo alla dignità umana.

Tiziana Montinari – Coordinatore Nazionale Dipartimento Tutela Vittime FdI-AN

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