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“Se il presidente Renzi che guida il semestre europeo non ha il coraggio d’intervenire sull’Organizzazione mondiale del commercio a tutela dei marchi di origine dei singoli paesi, e di conseguenza del Made in Italy, significa che del Made in Italy a Renzi non interessa niente”.

 

È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, primo firmatario della mozione sul Made in Italy, in discussione oggi alla Camera dei deputati.
Il governo aveva subordinato il proprio parere favorevole a una nuova riformulazione in cui si chiedeva di espungere l’impegno “sul marchio obbligatorio di origine in ambito europeo, che garantisca la tutela dei prodotti italiani dai fenomeni di contraffazione ed imitazione” e “ad adoperarsi , in ambito sovraeuropeo e con particolare riferimento all’Organizzazione mondiale del commercio, affinché siano adottate politiche e procedure volte a tutelare i marchi di origine dei prodotti commerciali dei singoli Paesi, al fine di tutelare sia l’identità dei marchi, sia la conseguente qualità dei prodotti offerti ai consumatori.

““E’ evidente – ha ditto Rampelli –  che questo governo non ha alcuna capacità di negoziare né tantomeno di condizionare le istituzioni internazionali che stanno distruggendo l’eccellenza italiana”.

“La questione del Made in Italy – ha osservto il capogruppo- dipende anche dalla volontà di bloccare alla frontiera quei prodotti che, realizzati con la concorrenza sleale, sfruttando bambini e donne, non rispettando le convenzioni internazionali per preservare l’ecosistema, hanno visto irrisori e uccidono la produzione italiana”.
“I governi degli ultimi vent’anni – ha concluso Rampelli- paradossalmente hanno aiutato le imprese italiane a delocalizzarsi in quei luoghi, invece che a difendersi da modelli industriali arcaici e cinici”.

Roma, 10 luglio 2014

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