RENZI PENSI ALLE CONDIZIONI DI LAVORO A FIRENZE PRIMA CHE AL JOBS ACT. “Mentre Matteo Renzi è impegnato a cantare le lodi del suo improbabile jobs act, a Firenze sembra non sia stata ancora abolita la schiavitù.
Questa mattina noi di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale abbiamo deciso, ancora una volta, di passare ai fatti con un blitz nei capannoni cinesi del capoluogo toscano, dove abbiamo trovato una situazione a dir poco drammatica. Adulti e bambini costretti a vivere e lavorare in condizioni disumane, indegne di un Paese civile. Vecchi verbali dei Nas di sequestro, annullati dal Sindaco Renzi, testimoniano una tacita connivenza della sua amministrazione. In questi luoghi parlare diritti dei lavoratori è un’offesa poiché non vengono rispettati anche solo i più elementari diritti umani. Dove c’è un così palese disprezzo delle regole sarebbe un’offesa parlare anche d’impresa. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito è stato a dir poco raccapricciante e chiediamo che siano espulsi dal nostro Paese gli imprenditori cinesi privi di scrupoli che pensano di potersi arricchirsi illecitamente mentre i nostri imprenditori sono strozzati da controlli, tasse, vincoli e burocrazia. I capannoni che abbiamo visitato oggi sono tutti confinanti con quello che lo scorso febbraio fu dato alle fiamme per motivi ancora ignoti. In quell’occasione Renzi, Nardella e gli amministratori fiorentini fecero a gara per rassicurare la città che quel capannone cinese senza controllo era un’eccezione. Bastava guardare i capannoni confinanti, come abbiamo fatto noi oggi, per verificare che la verità è diametralmente opposta”.
E’ quanto dichiarano in una nota, il candidato al Parlamento europeo, eurodeputato di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Marco Scurria, il deputato di Fdi –An, Achille Totaro, candidato sindaco di Firenze, il capogruppo in regione Toscana di Fdi – An, Giovanni Donzelli e il consigliere comunale di Fdi – An a Firenze, Francesco Torselli.
Firenze, 5 maggio 2014