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“Per combattere una piaga sociale gravissima come quella del gioco d’azzardo patologico, è necessaria una netta presa di posizione da parte dello Stato a fianco delle Regioni. Chiedo pertanto al Presidente del Consiglio Renzi, che è stato sindaco e meglio di altri dovrebbe pertanto capire l’importanza dell’argomento, di schierarsi apertamente con chi, come la Lombarda, combatte la ludopatia. Dopo aver approvato alla fine del 2013 la Legge regionale, oggi la politica lombarda dimostra ancora una volta di essere capace di superare gli interessi di parte, difronte a un fenomeno in continua crescita e causa, oltre che della rovina di molte persone e delle loro famiglie, di degrado e costi sociali enormi”. 

 

Lo afferma l’assessore al Territorio e Urbanistica di Regione Lombarda Viviana Beccalossi, a margine dell’approvazione (senza nessun voto contrario) da parte del Consiglio regionale della Proposta di Legge al Parlamento contenente misure di contrasto contro il gioco d’azzardo patologico. 

La proposta di legge nazionale, farebbe dei Sindaci le uniche vere autorità competenti a decidere sull’apertura di nuove sale. Inoltre, tra i provvedimenti contenuti, ci sarebbe un giro di vite sulla possibilità di installare macchinette in locali come bar, tabaccherie, ristoranti, che dovrebbero dedicarsi a tutt’altra attività. È inoltre prevista la costituzione di un fondo contro la ludopatia a favore del sistema sanitario regionale (per l’80%) e dei servizi sociali comunali (per il 20%), con un aumento lineare del 5% su tutta la tassazione legata al gioco, per generare entrate pari a 400 milioni annui da distribuire a chi si occupa di cura e prevenzione di questa malattia, dato che in questo momento lo Stato incassa le accise sul gioco, mentre i costi per la cura e il recupero dei ludopatici sono sostenuti dalle Asl, dalle Aziende Ospedaliere e dai servizi sociali comunali. Tra le altre proposte, una limitazione alla pubblicità del gioco d’azzardo soprattutto nei confronti dei minorenni e l’introduzione di figure professionali specializzate che possano intervenire nelle sale da gioco in caso di comportamenti patologici.

“Sebbene la Legge regionale stia producendo i suoi primi effetti  – conclude Viviana Beccalossi- tocca allo Stato fare la sua parte: se il Parlamento votasse la nostra proposta non ci sarebbe più possibilità per chi ha interesse alla diffusione del gioco d’azzardo di appellarsi a questo o quel cavillo da azzeccagarbugli per aggirare le norme”.

 

Milano, 16 aprile 2014

 

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