“Il dossier Dell’Ue pubblicato dal quotidiano Il Tempo sulla drammatica situazione delle carceri italiane è l’ennesimo dimostrazione della superficialità degli ultimi due governi.
Matteo Renzi e il suo predecessore Enrico Letta nei loro altisonanti proclami hanno ritenuto opportuno non affrontare il dramma del sovraffollamento carcerario. Abbiamo già ricevuto una pesante condanna dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per aver violato gli standard minimi di vivibilità delle nostre carceri, determinando una situazione di vita degradante per i detenuti. Oggi i tre membri della Commissione giustizia del Pe ci raccontano che le nostre carceri sono le più affollate d’Europa e che il numero delle persone in attesa di una condanna definitiva sono il 40% del totale, di cui più della metà risulteranno sicuramente innocenti. Non possiamo pensare che la detenzione preventiva sia la soluzione ai molti problemi che abbiamo: immigrazione, tossicodipendenza e malattia mentale. La capacità rieducativa del carcere è efficace solo nel caso in cui contestualmente alla pena i detenuti possano dedicarsi a lavori utili alla società. In tal caso si può ottenere un calo dal 70% al 10% di recidiva del reato. Il carcere preventivo in Italia è paragonabile solo alla tortura. Un luogo di umiliazione, sofferenza e sicuramente di non riabilitazione; dunque la riforma della giustizia rimane una priorità assoluta dell’Italia”.
E’ quanto dichiara l’eurodeputato di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Marco Scurria, membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Pe.
Roma, 10 aprile 2014