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Si è tenuto oggi a Roma, nella Sala Istituto di Santa Maria in Aquiro il convegno “Colpa medica: dalla medicina difensiva alla medicina preventiva, confronto con i principali operatori di settore”, organizzato su iniziativa dei senatori di Fratelli d’Italia Gianni Berrino e Raoul Russo, componenti della 10° commissione Affari sociali, Sanità, Lavoro e Previdenza sociale del Senato.

Aprendo i lavori il senatore Berrino ha sottolineato l’importanza della partecipazione degli addetti ai lavori e degli onorevoli perché “è molto complicato far capire che una buona legge sulla colpa medica coinvolge non solo chi ha subìto un dolore ma anche i professionisti sanitari ed i legislatori. Abbiamo il dovere di impostare una visione tecnica e trattare tutto con sensibilità perché si rischia di portare avanti una discussione che patteggi per una parte o per l’altra. E’ importante“ ha concluso Berrino “garantire una normativa moderna ed utile per tutti”.

A seguire è intervenuto senatore Russo: “È necessario partire dalla constatazione che prima il medico era una figura di riferimento ed intoccabile che aveva una sua autorevolezza mentre oggi è troppo spesso bersaglio”. “La medicina preventiva” prosegue il senatore “ha costi altissimi in termini di contenziosi e di appesantimento della macchina medica ed è necessario” conclude Russo “cercare un punto di equilibrio tra la necessaria tutela della salute e la serenità professionale del medico”.

A tal proposito il senatore Franco Zaffini, presidente della commissione Affari Sociali, afferma che “purtroppo la responsabilità medica non perfettamente regolata è uno tra i più grandi mali della sanità italiana, penso ai Sert, ai Pronti soccorso ed in generale a tutte le aree di disagio. Il contenzioso e la medicina difensiva pesano tanto sul Ssn in termini di costi. Questo si aggiunge alla carenza di professionisti e ad altre carenze strutturali finendo per creare un burnout diffuso, perché si lavora troppo, si lavora male, gravati da regole e responsabilità”. “È necessario recuperare la fiducia del cittadino che non deve mai sentirsi abbandonato dallo Stato, ma va tutelato anche il professionista” ha concluso Zaffini.

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