Un convegno organizzato da Fratelli d’Italia sull’accordo tra Italia e Albania per la gestione del fenomeno immigratorio dal titolo “Un nuovo modello di cooperazione per la gestione dei flussi migratori” si è svolto oggi a Roma.
Per il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan “questo accordo è un passo molto importante per la gestione del fenomeno dell’immigrazione che deve essere gestito in modo ordinato. È l’Italia che deve scegliere e deve gestire coloro che vogliono entrare nel nostro Paese, è l’Italia che deve decidere chi può e chi non può sulla base delle leggi e non sulla base degli arrivi. Tantomeno possiamo subire le scelte fatte dai trafficanti di essere umani. Questo accordo è anche un momento importante di collaborazione tra l’Italia e l’Albania, le nostre due nazioni sono legate dalla vicinanza ma anche da un’antica amicizia. Questo accordo è un esempio nell’Unione Europea e forse anche al di fuori. Altri paesi infatti stanno pensando di fare accordi di questo genere”.
Secondo il presidente di Fratelli alla Camera dei Deputati, Tommaso Foti, “servono accordi di cooperazione con Paesi terzi per evitare che gli immigrati partano dalle coste africane, mentre altri vorrebbero limitarsi a una redistribuzione tra i paesi euro peraltro miseramente fallita. All’interno della sinistra l’accordo con l’Albania ha avuto più persone che si sono scagliate contro di quante lo abbiano letto. Avevano puntato tutto sul fatto che la Corte costituzionale albanese lo bocciasse e così non è stato; ieri hanno strombazzato in ordine ad un’altra decisione dicendo ‘questo accordo è già bloccato’. Spiace comunicare loro che è perfettamente legittimo, sarà perfettamente operativo e contribuirà notevolmente a invertire quella tendenza di arrivi disordinati e illegali sulle nostre coste che abbiamo conosciuto negli anni precedenti”.
Per l’on. Sara Kelany, responsabile nazionale del Dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia, “l’accordo con l’Albania ha cambiato il paradigma nella gestione dei flussi migratori, instaurando la necessaria cooperazione con paesi terzi per la gestione di un fenomeno globale, un problema che va affrontato congiuntamente. È un tassello che si inserisce in un quadro politico molto complesso che ha messo in campo il governo Meloni in tema di cooperazione ed è un investimento, un nuovo modello di gestione replicabile”.
Il deputato Francesco Filini afferma che “abbiamo ripreso, come centro Studi, anche nella attuale legislatura a portare avanti questi convegni di approfondimento su tutte le tematiche che è opportuno approfondire per spiegare bene cosa stia facendo il governo”.
Per l’eurodeputato di FdI-Ecr Nicola Procaccini “l’accordo Italia-Albania è stato benedetto dall’Europa nonostante gli attacchi dell’opposizione. Chi ha fallito sul piano migratorio non accetta che ci sia qualcun altro pronto a risolvere. L’accordo non risolve, è un tassello, come quello con la Tunisia, ma è un passo in avanti. Serve qualcosa mai fatta fino ad oggi, il governo dell’immigrazione. Serve prima delle partenze decidere chi ha diritto o no alla protezione o ad entrare legalmente in Italia. Non possiamo far decidere agli scafisti chi entra in Italia. E il Piano Mattei – ha aggiunto – è un rapporto di scambio di interessi con le nazioni africane, non con approccio predatorio. Sviluppare le loro economie per incidere sulle ragioni che portano le persone a lasciare il proprio Paese”.