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“Voglio ringraziare per la seria e concreta politica messa in campo dal ministro Lollobrigida e dal governo Meloni a difesa dei nostri pescatori e del nostro comparto ittico. Equiparare i pescatori agli agricoltori significare dire che la pesca e l’acquacoltura italiana non possono e non devono essere sacrificate alla furia ideologica green. Primo perché si tratta di un comparto fondamentale per la nostra economia, un vero asset strategico che, se indebolito, metterebbe a rischio migliaia e migliaia di posti di lavoro; secondo, perché i pescatori sono i primi a voler preservare e tutelare l’ambiente e gli ecosistemi.

Sono tante le misure intraprese dal ministro Lollobrigida a dimostrarlo: penso, per esempio, al contrasto al granchio blu, per cui sono stati stanziati oltre 13 milioni di euro, all’incremento da 50 a 130 milioni di euro per i contratti di filiera della pesca e dell’acquacoltura e all’istituzione in legge di bilancio di un nuovo fondo per la gestione delle emergenze, che prevede tra i beneficiari anche le imprese del comparto. L’approvazione della riforma IG, la procedura per impugnare alla Corte di giustizia dell’Unione europea il regolamento che prevede telecamere a bordo dei pescherecci, la battaglia contro assurde restrizioni volute dall’Ue come quelle contro la pesca a strascico e la proposta di modica della Pac testimoniano, inoltre, quanto in Europa sia tornata forte la voce dell’Italia.

La nostra Nazione ha ora finalmente un governo che considera il comparto dell’agricoltura e della pesca strategico ed essenziale per il suo sviluppo e la sua economia: siamo e continueremo ad essere dalla parte degli agricoltori e dei pescatori e con i fatti ci stiamo battendo per tutelarli come meritano”.

Lo dice Chiara La Porta, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Agricoltura alla Camera.

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