“Gravissimo il manichino di Giorgia Meloni bruciato in piazza a Roma da facinorosi e violenti della galassia della estrema sinistra. La sinistra parlamentare condanni senza tentennamenti questi residuati bellici sessantottini che ancora evocano la violenza politica. Non vi può essere ambiguità di fronte alla violenza come metodo politico. E’ ora che il sottobosco violento della politica venga isolato dalle forze democratiche”. Lo dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, Deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario alla Giustizia.
“Nuovamente il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stato oggetto di un grave gesto intimidatorio. Infatti, nel corso del corteo in ricordo di Valerio Verbano, un manichino raffigurante il premier è stato bruciato. L’ennesima macabra minaccia che segue di pochi giorni il turpiloquio di cui si è reso protagonista il presidente della Regione Campania, a conferma di un clima inaccettabile e intollerabile verso il nostro presidente del Consiglio. Più ancora dell’auspicabile censura, da parte di tutte le forze politiche mi auguro si tragga l’occasione per evitare toni e parole eccessive, che certamente incoraggiano le menti deboli e per questo pericolose degli autori di simili gesti. A nome del gruppo dei senatori di Fratelli d’Italia esprimo profonda solidarietà al presidente Giorgia Meloni”, sottolinea il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
“Ancora una grave minaccia al presidente del Consiglio arriva dal corteo di autonomi che a Roma ha ricordato Valerio Verbano con il rogo di un manichino che raffigurava Giorgia Meloni. Questi messaggi di odio e di intolleranza verso la prima donna che ricopre la carica di primo ministro non sono più accettabili. Massima solidarietà al presidente Meloni da parte mia e di tutti i deputati di FdI. Ora le opposizioni rompano un silenzio che puntualmente accompagna gesti e parole inqualificabili che la politica democratica non può assolvere”, afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.