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“Prosegue senza sosta la rivoluzione fiscale del governo, mirata a costruire un sistema più equo e giusto a vantaggio di cittadini e imprese. Con il nono decreto attuativo della delega fiscale, si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali. Verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità. Per le sanzioni penali, verranno adeguate le norme relative alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi. Verranno invece colpiti i comportamenti fraudolenti, simulatori ed omissivi a danno del fisco, lo Stato infatti deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi”.

È quanto dichiara in una nota il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, al termine del Cdm, che ha dato l’ok preliminare al decreto sulle sanzioni tributarie.

“Con il via libera di oggi del Consiglio dei Ministri va in soffitta definitivamente la percentuale delle sanzioni che hanno per anni strozzato autonomi e partite iva e che potevano arrivare fino al 240%. Con il decreto attuativo alla riforma fiscale approvato, le stesse non potranno mai superare il 60%. Per chi negli anni non ha avuto a che fare con Equitalia potrà sembrare roba da poco ma a chi invece le gambe gli sono tremate nell’aprire le buste verdi e vedere il proprio debito quadruplicare vi posso garantire che è un giorno da festeggiare. Ricordo ancora ai sinistri che chi riceve cartelle esattoriali non è un evasore”, sottolinea Lino Ricchiuti, vice responsabile nazionale del Dipartimento imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia.

“L’obiettivo è portare sempre più persone a risolvere i contenziosi allineandosi e riuscendo così anche ad evitare procedimenti penali, che restano comunque per i reati gravi, per esempio la frode. Ritengo lungimirante arrivare ad un accordo con chi, magari anche a causa della pandemia o in momenti di difficoltà, in questi anni ha omesso i pagamenti. Fornire loro gli strumenti per tornare in regola è necessario per tornare a lavorare con più serenità, non solo per la propria famiglia, ma per tutta la nazione”, aggiunge in una nota il Senatore Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio.

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