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Riportiamo di seguito un interessantissimo articolo di Stefano Calcara pubblicato sul mensile “L’araldo della lingua e della cultura italiana nel italiana” mensile dell’Associazione Identità Italiana – Italiani all’estero e consultabile, nella sua versione integrale,  CLICCANDO QUI 

 

Fonte: L’Araldo

 

La conoscenza della lingua e della cultura italiana è imprescindibile per l’acquisizione della cittadinanza italiana? Noi pensiamo di sì. E voi cari lettori cosa ne pensate? Ecco la testimonianza di Stefano Calcara da Porto Alegre.

Da un po di tempo abbiamo appreso che la lingua italiana é la quarta lingua più studiata al mondo. Una felicità, è bello saperlo e ci rende orgogliosi. Purtroppo questo non vale a pieno da queste parti. Vivo a Porto Alegre dal 1997 e mi sono dato da fare anche con la comunità italiana partecipando a un’elezione COMITES con ́la ́lista CTIM e con la Camera di Commercio italiana per il RS di cui sono stato consigliere.

Il tema della lingua e della sua diffusione è direttamente legato alle richieste di cittadinanza italiana che solo qui in Brasile nella rete consolare sono centinaia di migliaia. Su una comunità di discendenti stimata in 25 milioni di persone, probabilmente la maggiore del mondo. Varrà la pena ricordare che le modalitá di acquisizione della cittadinanza italiana secondo la legge vigente sono tre: jure sanguinis, jure coniuctionis e jure electionis. Detto brevemente la cittadinanza italiana si acquisisce per discendenza (per sangue) da uno dei genitori o da un ascendente diretto; per matrimonio, dopo un certo periodo di matrimonio con un/a cittadino/a italiano/a; infine per scelta, laddove lo straniero residente in Italia da 10 anni ininterrotti ne faccia richiesta.

Delle tre, qui in Brasile e in tutto il resto del Sud America, le prime due sono quelle attraverso le quali si richiedono le cittadinanze italiane.

E’ delle prime due la stragrande maggioranza delle richieste fa appello alla discendenza da un cittadino italiano, quindi per vincolo di sangue. Fuorviante fare un processo alle lentezze del procedimento di ottenimento di cittadinanza per via consolare. Effettivamente il processo è molto lento, e questa è una pecca che parlamento e governo dovrebbero immediatamente sanare. Forse a causa di questa evidente lacuna negli ultimi tempi sono sorti come funghi agenzie e professionisti che offrono al richiedente procedere alla richiesta di cittadinanza italiana per via giudiziale in Italia.

I costi sono certamente alti, molto alti. Fa specie vedere un’offerta di questi servizi cosí abbondante, segno che esiste un’altrettanto forte domanda di cittadinanza italiana.

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