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“Sul copione del sostegno ai lavoratori dello spettacolo, la Sinistra di Orfini e company fa troppe parti in commedia. Se come afferma vuole intestarsi il merito di aver scritto la legge delega che il sottosegretario Mazzi, con fatica,  si è preso l’impegno insieme al Ministro Sangiuliano di attuare, dovrebbe anche ammettere che hanno scritto male proprio le due norme che oggi contestano: la platea dei destinatari e la mancanza della parola welfare nella delega al Governo. Una battaglia strumentale, quindi la sua, fatta per coprire quello che lui in 10 anni di attività parlamentare e di Governo con il centro sinistra non è riuscito a fare o che ha fatto male.
 I 100 milioni stanziati  da questo Governo per le famiglie dei lavoratori dello spettacolo per Orfini sono elemosina, ma sono sempre di più di quello che hanno stanziato loro: cioè nulla. Quanto alla legge delega, la criticano demagogicamente e strumentalmente, sapendo di mentire perché l’hanno scritta loro.
Ricordo inoltre, che sono decine le legge delega che giacciono insabbiate , il Governo Meloni ha avuto il merito, e questo lo si deve riconoscere, di rispettare l’impegno preso con il mondo dello Spettacolo e ha dato priorità stanziando da subito 100 milioni per sostenerlo. Non era scontato e purtroppo non è’ stato possibile farlo per altre categorie.
Un teatrino quello di Orfini purtroppo alle spalle di quella maggioranza silenziosa dei lavoratori dello spettacolo e delle loro famiglie  che siamo certi invece faranno domanda, entro il 15 dicembre, per avere quei fondi che abbiamo stanziato per loro. Tutto è migliorabile, ma è importante essere concreti. Iniziamo da qui: cioè dai fatti”.
Lo scrive in una nota Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione cultura
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