fbpx

“La testimonianza in audizione della Commissione Antimafia di Lucia Borsellino, figlia di Paolo, che ha ricostruito puntualmente il contesto ostile del palazzo di giustizia di Palermo dove Borsellino si trovò ad operare nei mesi che precedettero la strage di via d’Amelio, e del marito avvocato Fabio Trizzino, legale anche degli altri figli Manfredi e Fiammetta, pone interrogativi sugli ambienti della Procura palermitana del 1992. Secondo tale testimonianza, la strage di Via D’Amelio troverebbe la sua origine, come dichiarato dallo stesso Borsellino alla moglie, non per una vendetta della mafia nei suoi confronti ma sarebbe maturata fra gli stessi colleghi del magistrato, come confidato alla moglie Agnese Piraino letteralmente riportato: ‘La mafia non si vendica, forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno i miei colleghi e altri’. Queste parole di Paolo Borsellino non possono lasciare indifferenti e mi auguro che i processi in corso, a distanza di tanti anni dalla strage, possano fare luce su quanto realmente accaduto”.

 

Lo dichiara ilo senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo, componente della Commissione Antimafia.

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social