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“Le proteste sul decreto legge lavoro varato dal Governo Meloni ci confermano, ancora una volta, come opposizione e parte del sindacato preferiscano la polemica politica al confronto. Già appare surreale contestare un decreto che mette soldi nelle tasche dei lavoratori con reddito medio bassi, ma risulta ancora più sconcertante la polemica riguardante lo strumento di attivazione in luogo del parassitario reddito di cittadinanza.

Di questa misura, in particolare, si contesta al Governo l’avere legato l’erogazione di 350 euro mensili alla partecipazione a programmi formativi da parte delle persone occupabili. Peccato che, con buona pace delle sinistre, risulta che anche l’Ue abbia messo a disposizione un fondo di 4,9 mld di euro che le Regioni dovrebbero impegnare per garantire formazione ed occupazione a 3 milioni di disoccupati. Detti fondi, purtroppo però, al momento, o sono stati impiegati male o addirittura non sono stati spesi.

Eppure se si vuole che chi è disoccupato diventi attivo nel mondo del lavoro, è alla formazione che si deve pensare e non all’assistenza parassitaria.

Nei fatti, ci sono gli incentivi all’occupazione che il Governo Meloni ha messo in campo per garantire la ripartenza dell’economia della nostra Nazione”.

Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

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