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“Il chiasso che in Italia è stato fatto per decenni sulla realizzazione di un ponte di 3 km, quello sullo stretto di Messina, ha ridotto la nostra nazione ad appendice d’Europa. Altrove sono stati costruiti ponti ben più ambiziosi, il più suggestivo dei quali è probabilmente quello di Øresund, 15,9 chilometri da Copenaghen, in Danimarca, alla svedese Malmö. Strada e ferrovia che hanno liberato 4 milioni di persone dalle catene quotidiane dei traghetti, con 4 km di tunnel sottomarino e un’isola artificiale al centro. Un’opera di alta ingegneria che ci ridicolizza, realizzata in soli 5 anni.
Un governo coraggioso ora ritenta la sfida, dopo gli anatemi lanciati da sinistra, i timori di un inquinamento inesistente che semmai si riscontra nei milioni di scarichi di carburante in mare rilasciati nel corso dei decenni dai traghetti adibiti a trasferire persone e merci da Reggio Calabria a Messina. Dalla sua inaugurazione in poi l’Italia potrà più facilmente essere considerata piattaforma logistica permanente, cerniera con l’Asia e sua prima porta d’accesso.
Una ricchezza gigantesca che ci è stata fin qui preclusa da coloro che l’hanno di fatto spinta verso i porti del nord Europa, farneticando sul fatto che la Sicilia non avrebbe infrastrutture per i movimenti interni e quindi sarebbe inutile partire da quelli esterni. Anche un bambino capirebbe che sarà proprio il ponte sullo stretto a imporre la realizzazione delle infrastrutture interne.
Mi auguro che nell’arco di cinque anni la modernizzazione della mobilità targata Meloni si possa compiere”.

E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. 

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