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“L’indispensabile disegno di legge sulle guide turistiche che il ministro Santanchè ha annunciato oggi in aula Camera sarà sicuramente in linea con le aspettative del comparto e nel rispetto degli impegni presi nel corso di ultradecennali battaglie al fianco delle guide turistiche, prima del Lazio e poi di tutta Italia. La questione centrale è delineare l’accesso alla professione con i requisiti della laurea e del superamento dell’esame abilitativo nazionale su bacini territoriali specializzati dove si possa esercitare con regolare iscrizione all’albo; divieto di sovrapposizione tra guide turistiche, accompagnatori turistici e guide ambientali ognuno dei quali deve avere una specifica funzione.  La paventata figura di una “guida generica” con specializzazione regionale facoltativa è inaccettabile per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico del Paese. Nel corso di questi decenni ne abbiamo viste tante e abbiamo superato molti problemi primo fra tutti il tentativo di dequalificare un ruolo che è centrale nel nostro panorama culturale. La questione si era incapricciata anche per un altro errore clamoroso, stavolta di traduzione dall’inglese, laddove la direttiva Bolkestein  utilizzava i vocaboli “tour guide” (accompagnatore turistico)  e “tourist guide” (guida turistica): differenza sulla quale si è sempre voluto giocare penalizzando le guide. Ricordo poi che nella direttiva erano state erroneamente inserite le guide nel comparto servizi mentre come tutti sanno si tratta di professioni per le quali sono stati appena ribaditi i requisiti irrinunciabili. Motivo per il quale a suo tempo presentammo, e fu approvata dal parlamento nonostante FDI stesse all’opposizione, la mozione per stralciare la professione dalla direttiva. La questione si perse nei meandri del ministero a causa dei cambi di governo, ma sono certo che il ministro Santanchè la riprenderà e le darà un seguito. Si può infatti disquisire sul fatto che le concessioni balneari siano servizi, la differenza è sostanziale ma poco riconoscibile, mentre l’incompatibilità tra un servizio e una professione è perfino ovvia”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia commentando le affermazioni rilasciate dal ministro per il Turismo Daniele Santanché nel corso del question time. 

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