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“Non possiamo far finta che in nome di una solidarietà pelosa tutto sia lecito sul territorio italiano. Chi ha diritto entra, chi non ne ha resta fuori. Questa maggioranza di centrodestra ha avuto dagli italiani il compito di difendere i confini nazionali e l’intervento del ministro dell’Interno Piantedosi, con la sua informativa completa, condivisibile ed esauriente, ci ha assicurato che verrà mantenuta la parola. In questi giorni abbiamo assistito a una fiera delle parole dove sembrava che questo governo fosse composto da persone disumane. Dall’inizio di quest’anno sono circa 90 mila le persone sbarcate in Italia. Se fossimo stati disumani ed avessimo applicato regole che altri hanno applicato, siamo sicuri che avremmo avuto questi dati? E’ stato fatto un gioco di parole: tra luogo di sicurezza e porto di sicurezza c’è una bella differenza, che qualcuno ha voluto azzerare”. 
Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, intervenuto in Aula nel dibattito successivo all’informativa urgente del ministro dell’Interno Piantedosi.
“Che il problema non sia irrilevante – ha aggiunto – lo dimostra un fatto: il codice di condotta per le Ong risale al 2017 e non porta la firma di un ministro del centrodestra, ma di Marco Minniti del Pd. La situazione ad oggi è peggiorata. Non dobbiamo portare l’Africa in Europa, ma andare in Africa e creare le condizioni affinché quei popoli possano lavorare e produrre su quelle terre e liberarle dagli sfruttatori europei. Il meccanismo di solidarietà è fallito nei dati. L’Italia deve porre in Europa con forza una situazione che è intollerabile: la nostra Nazione non può diventare l’hub dei migranti dall’Africa. Non vogliamo accettare questo”, ha concluso Foti.
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