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“Abbiamo nel nostro mare un patrimonio energetico che potrebbe renderci indipendenti dal gas russo per anni. Basta riprendere le estrazioni bloccate dal Pitesai, piano redatto da Conte e vergato a febbraio scorso da Draghi. Le dichiarazioni programmatiche del Predidente del Consiglio sono di grande conforto e prospettano un’Italia che si rimette in cammino, ricomincia a produrre e a rendersi autonoma, quindi libera. Un approccio pragmatico che taglia gli ideologismi e recupera il buon senso e consentirà alle aziende che operano nel settore estrattivo di riprendere e sviluppare le loro attività. Ancora di più si può fare modernizzando le centrali idroelettriche, scrivendo i decreti attuativi del DDL concorrenza in modo da mantenerne la gestione in Italia e attuando il meccanismo della riconduzione forzata attraverso il quale si potrà portare la produzione di energia rinnovabile e sovrana al 30% del fabbisogno nazionale. Ancora sul fotovoltaico occorre convocare i gestori di strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti e consorzi industriali per realizzare impianti che abbiano già reti di connessione e non abbiano bisogno di nulla osta ambientali. Più velocità e nessun danno paesaggistico. In pochi mesi possiamo fare moltissimo”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli commentando le dichiarazioni del presidente Giorgia Meloni sull’energia nell’aula del Senato. 

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