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“Dopo poco meno di dieci anni dalla prima direttiva sulle infrastrutture per i carburanti alternativi, di cui fui relatore, abbiamo condiviso la necessità di passare ad un regolamento, per dare un quadro più chiaro a industrie, operatori e consumatori. Ci saremmo peró aspettati, a maggior ragione dopo l’aggressione russa all’Ucraina, una pausa di riflessione sul Green Deal e sul pacchetto Fit for 55.  Invece, dentro e fuori questo Parlamento, si sostiene che proprio la guerra e la crisi energetica siano sì dei fatti drammatici, ma che almeno ci spingeranno ad accelerare la transizione verde”. Così l’eurodeputato di FdI-Ecr, Carlo Fidanza, intervenuto in Plenaria a Strasburgo sull’implementazione di infrastrutture per i combustibili alternativi. “Tale regolamento, infatti, spinge per una transizione immediata verso il tutto elettrico, incurante del fatto che questo significherà renderci dipendenti dalla Cina, ignora la situazione diversificata del mercato della mobilità elettrica e l’impatto di questa transizione sul potere d’acquisto dei cittadini europei e sui bilanci degli Stati membri”. 

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