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La vittoria di Giorgia Meloni ha fatto emergere “una sensibilità del nostro popolo e della nostra storia, segnati da una tradizione di umanesimo cristiano e dunque incompatibile con le esasperazioni espresse dalla cultura di sinistra”. 

È quanto sottolinea monsignor Antonio Suetta, vescovo della diocesi Ventimiglia-Sanremo, in una intervista a “Charta Minuta”, rivista online della Fondazione FareFuturo. 

Rispondendo alle domande del direttore di “Charta”, Mauro Mazza, il vescovo sostiene che “la sinistra ha disertato le vere questioni e necessità della gente per promuovere, anche con una certa violenza politica e propagandistica, pericolosissime ideologie. Le diverse formazioni della sinistra – anche le più moderate e magari a loro dire vicine al mondo cattolico – sono pericolosamente inficiate dalla dittatura del relativismo etico”.

Mons. Suetta, nel successo di Fratelli d’Italia e del centrodestra, non vede un voto di protesta, ma “il risveglio di un’autentica civiltà politica, capace di riscoprire e rivitalizzare la formidabile tradizione del nostro popolo e di promuovere, specialmente nella famiglia e nella scuola, una sempre più necessaria capacità discrezionale circa i valori autentici su cui fondare la vita dell’uomo e la società”. Quanto all’egemonia del cosiddetto “pensiero unico” in Europa, Suetta è fiducioso che possa essere contrastato dalla presenza della Chiesa e dalle scelte della politica: “L’unione fa la forza…ed oggi, qua e là, si notano parecchie e felici crepe nella disinvolta ostentazione del ‘pensiero unico’, che si candiderebbe a governare il mondo”.

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