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“E’ necessario ricorrere alle risorse disponibili e capire a quanto ammontino e se siano sufficienti a soccorrere famiglie e imprese aggredite dal rincaro energia. I trenta miliardi di cui si parla sono un’intera manovra finanziaria, per questo occorre prudenza. Vorrei rammentare che Draghi è la stessa persona che, insieme a Conte, ha bloccato definitivamente la possibilità di reperire il gas domestico firmando a febbraio un piano che rende praticamente sterili le piattaforme estrattive esistenti. Incredibile ma vero. Noi abbiamo proposto l’immediata sospensione di questo piano, istruito dal leader del M5S e vergato dall’attuale Capo del governo.  Sulla tassazione degli  extraprofitti la norma è stata scritta male motivo per il quale le aziende azioniste di Eni stanno facendo ricorso di legittimità costituzionale”.  E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli intervenendo ad Agorà Mattina. 

Sul rigassificatore di Piombino ha aggiunto Rampelli “l’energia è una questione di interesse nazionale, le comunità locali hanno il diritto di manifestare la loro contrarietà ma penso si debba discutere in perfetta trasparenza sul tema dei ristori e delle compensazioni, si deve aprire un tavolo tra il sindaco, il territorio e il governo nazionale per trovare una soluzione che tenga insieme interessi nazionali e locali. Le questioni energetiche non possono essere affrontata sulla scala di Piombino ma su quella europea. Impensabile che per le convenienze olandesi si rinunci a fare una politica europea efficace e unitaria. Se Bruxelles c’è questo è il momento di battere un colpo”.  
Per quanto riguarda alcune ricostruzioni smentite dal Quirinale, Rampelli osserva: “Sono certo che il presidente Mattarella non avrebbe alcuna remora a conferire l’incarico alla leader o al leader che raccoglierà più consensi”.
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