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“Il parere espresso dalla Corte Ue,  sulle questioni pregiudiziali sottoposte dal Tar della Sicilia nella causa intentata dalla ONG Sea Watch contro l’Italia,  rischia di essere un clamoroso assist all’immigrazione clandestina che, va ricordato, è un reato. La Corte Ue mette, infatti, in discussione i provvedimenti adottati affermando che lo stato di fermo possa essere adottato soltanto in caso di evidente pericolo per la sicurezza, la salute o l’ambiente e previa inequivocabile dimostrazione”.
Così in una nota l’eurodeputato di FdI- Ecr e componente della commissione Libe, Vincenzo Sofo. “Una risposta che lascia sgomenti poiché omette del tutto l’emergenza migratoria che sta colpendo l’Europa e in particolare l’Italia, a partire dalle coste di Sicilia e Calabria. E che peraltro rischia di compromettere ogni tentativo di aumentare l’efficacia della risposta europea in tema di controllo delle frontiere nell’ambito del Nuovo Patto sulla migrazione, proprio nel momento in cui si inizia a prendere consapevolezza deIl’insostenibilità del modello No Borders e dello scarico di responsabilità sui paesi di primo approdo. Ricordiamo che i responsabili delle tante morti in mare sono proprio coloro che incentivano a intraprendere i viaggi illegali senza alcuna garanzia di approdo e di sicurezza. Come Fratelli d’Italia continueremo incessantemente a chiedere che le nuove politiche europee in materia di immigrazione prevedano un filtro nei paesi di partenza sulla base di intese con i paesi stessi, fattore indispensabile come recentemente ammesso anche dal direttore esecutivo della Agenzia Europea per l’Asilo.”

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