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“Nel decreto legge trasporti, uno degli ultimi di questo governo, non si parla né del Ponte sullo Stretto né di Ita. Allora lancio un avvertimento: il Governo non consegni il trasporto aereo italiano ai tedeschi ora che sta alle battute finali. Può trattare solo gli affari correnti e occuparsi solo di ordinaria amministrazione. Se oggi Ita rappresenta una società risanata, sorta dai sacrifici fatti dai lavoratori e dall’eccellenza aerea di Alitalia, perché dovremmo cederne la maggioranza delle quote? Perché dobbiamo regalarla ai tedeschi? I nostri gioielli di famiglia devono essere gestiti con sapienza e produrre dividendi per lo Stato, anche in partnership con le multinazionali straniere, ma lo Stato italiano deve possedere la maggioranza delle quote ed entrare a sua volta nella proprietà delle compagnie aeree che intendono investire su di noi.
La stella polare della nostra possibile azione di governo sarà non consentire che altri soggetti, con la scusa del libero mercato, vengano a fare la spesa a casa nostra. Possiamo interagire con le altre nazioni a condizione che ci sia reciprocità, senza sottomettersi. Mai”.

E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo in aula sulla conversione del decreto legge Infrastrutture, Trasporti  e Mobilità sostenibile. 

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