«Sentiamo il voto del 25 settembre come una svolta, la liberazione da una tirannide strisciante durata 11 anni, il ritorno del popolo al governo dopo congiure di palazzo e trasformismi». E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervistato su Libero.
Sull’accordo tra i tre leader, Rampelli afferma «Se ci fosse stato un sistema prevalentemente maggioritario sarebbe stato più proficuo scegliere prima il candidato alla presidenza del Consiglio dal momento che tutti e tre i partiti si sono sempre ispirati alla dottrina dell’elezione direna del capo dello Stato o del capo del governo. Come accadeva con il Mattarellum. Tuttavia, al netto dell’attuale legge elettorale, mi sembra un buon compromesso che dice forte e chiaro che se Fdi sarà la prima forza del centrodestra e se vinceremo le elezioni per la prima volta dal secondo dopoguerra la destra guiderà l’Italia. «Abbiamo fatto valere un metodo sempre utilizzato in passato e abbiamo proposto noi di difendere, nella nostra quota, il diritto dei partiti centristi ad avere rappresentanza. Saremo inclusivi».
«L’Italia ha bisogno di aria nuova- ha osservato – e gli egoismi personali o di partito non possono penalizzare questa grande occasione, per entusiasmarsi di fronte a questa chiamata e considerare la stagione alle porte come il Piave della “generazione Borsellino”. Il nostro compito è risollevare l’Italia e ce la metteremo tutta per riuscirci».
Sulle presunte pressioni della Russia sui parlamentari della Lega per far cadere il governo Draghi, Rampelli precisa: «Il Pd ci si è tuffato ma [la notizia] è subito affogata, smentita da una personalità autorevole e certo non contigua alla destra come Franco Gabrielli. La sua rettitudine lo aveva già portato, audito dal Copasir, a smentire chiacchiere da lavanderia prive di qualunque riscontro e purtroppo strumentalizzate a fini elettorali».
«I cittadini vogliono essere portati in salvo- ha concluso- non gliene frega niente di accuse farneticanti e fuori dalla storia che, se reiterate, saranno un boomerang per la sinistra. Lavoro, tasse, pensioni, energia, clima sono le emergenze cui occorre dedicarsi. Delle soluzioni a queste criticità devono occuparsi centrodestra e centrosinistra. Il resto è noia»