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«È una vittoria per l’Italia, non per noi, perché s’imbocca la strada della normalizzazione. Si torna alla democrazia e al potere restituito ai cittadini. Solo qui abbiamo avuto Ciampi, Dini, Monti, Conte, Draghi, senza che fossero mai stati sottoposti al giudizio popolare, senza che si misurassero in un collegio elettorale. Scelte legittime sul piano formale ma improprie». È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia in un’intervista al Messaggero: «Sarà- dice –  una campagna elettorale lampo, un centrodestra vincente che deve però riprendere fiducia in se stesso, archiviare la stagione della diffidenza e ritrovare lo spirito di squadra, darsi regole equilibrate e giuste per non fare la fine della sinistra, dilaniata dai conflitti interni».

«Vorrei fosse chiaro che la situazione economico-finanziaria dell’Italia è critica per le scelte fatte in questi 10 anni. E non escludo che la crisi che ha determinato la fine anticipata della legislatura abbia questo motivo sullo sfondo. Ci aspetterà un autunno difficile, ma certo non per colpa delle elezioni. Che, anzi, potranno dare all’Italia un governo legittimato dal popolo, quindi forte». Sul ruolo della presidente  Giorgia Meloni come leader del centrodestra, Rampelli osserva: «La regola valsa fin qui è che il leader del partito di maggioranza della coalizione ne è il capo. Gli spetterà dunque la scelta del presidente del Consiglio».

Sulle priorità del futuro governo di centrodestra, Rampelli precisa:  «II primato dell’interesse nazionale dopo anni di svendite, la ripresa economica attraverso la crescita delle nostre aziende. E quindi la diminuzione della pressione fiscale. E poi la trasformazione del reddito di cittadinanza in occasioni di lavoro e formazione, la sicurezza, specialmente nelle periferie»

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