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Giorgia Meloni si è recata a Strasburgo per incontrare il Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e il Primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala. La Presidente di Fratelli d’Italia e del partito dei Conservatori e riformisti europei continua la sua azione di consolidamento sulla scena europea con una serie di incontri con i vertici dell’Ue. 

Molto significativa la presenza della Meloni al fianco di Fiala nel giorno in cui il primo ministro ceco ha presentato le linee programmatiche della sua presidenza davanti alla plenaria. Meloni ha innanzitutto ribadito la gratitudine della famiglia conservatrice europea per l’iniziativa intrapresa lo scorso marzo dallo stesso Fiala, insieme ai premier polacco e sloveno Morawiecki e Jansa, che per primi tra i leader europei si recarono a Kiev ad esprimere sostegno e vicinanza al popolo ucraino. I due leader hanno ribadito la posizione comune di forte sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale ucraina. Una grande attenzione è stata riservata anche alle questioni di sicurezza energetica e alimentare. Proprio mentre la plenaria confermava l’inserimento di gas naturale e nucleare nella tassonomia Ue, Meloni e Fiala hanno condiviso che l’indipendenza dal gas russo può essere raggiunta solamente rispettando le scelte degli stati membri per quanto riguarda i rispettivi mix energetici, promuovendo investimenti congiunti nelle infrastrutture e nella ricerca tecnologica, e soprattutto mettendo da parte le forzature ideologiche che rischiano di causare ingenti danni alle imprese europee e di consegnare il Vecchio Continente a nuove dipendenze da nazioni inaffidabili.  Meloni ha quindi espresso forte apprezzamento per le cinque priorità della presidenza ceca, che promette di condurre i lavori del Consiglio all’insegna del pragmatismo e del realismo su tutti i principali fronti: “La presidenza ceca – ha detto Meloni – e’ una grande occasione per noi, per aprire un dibattito su temi non piu’ rinviabili, come l’approvvigionamento energetico, la crisi umanitaria, l’immigrazione” e Fdi e il gruppo Ecr “puntano ad essere protagonisti con il pragmatismo di cui siamo sempre portatori. Il voto sulla tassonomia lo considero un sussulto di pragmatismo”. Una sintonia naturale quella tra Meloni e il leader del partito ODS che fa parte, insieme a Fratelli d’Italia, dei Conservatori e riformisti europei di ECR. 

Non del tutto scontata un’altra sintonia, quella con la Presidente del Parlamento Roberta Metsola la quale, pur essendo stata eletta anche con il sostegno del gruppo ECR, appartiene alla famiglia politica popolare. Un incontro che, raccontano i presenti, si è svolto in un clima di stima e di simpatia personale tra due giovani donne che, nei rispettivi ruoli, hanno a cuore il futuro dell’Europa. Si è trattato anche del naturale proseguimento del percorso politico, iniziato con l’elezione a Vicepresidente di Roberts Zile, che ha rotto il cordone sanitario e reinserito pienamente i Conservatori europei nel gioco democratico del Parlamento di Strasburgo. 

Meloni ha espresso parole di apprezzamento per il coraggio e la determinazione di Metsola sulla crisi ucraina. 

Un bilancio certamente positivo quello della trasferta di Giorgia Meloni a Strasburgo che, in poche ore, con un’agenda di incontri degna di un primo ministro, ha voluto smentire ancora una volta la vulgata che la vorrebbe isolata sul piano internazionale. 

Andrea Guglielmi

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