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“Voglio innanzitutto chiarire un aspetto dirimente: Vox non è un partito di estrema destra, neofascista o neofranchista, ma nasce anni fa da una scissione del Partido Popular. Da qualche mese governano insieme ai popolari in Castilla y Leon, forse a breve lo faranno in Andalusia e magari tra un anno e mezzo anche a livello nazionale. Vox difende l’Ucraina aggredita da Putin e si batte per la democrazia contro i regimi comunisti latinoamericani di Cuba, Venezuela e Nicaragua legati a doppio filo con la sinistra radicale di Podemos, che in Spagna regge il governo del Partito socialista alleato del Pd. Altro che “internazionale delle destre sovraniste finanziate dalla Russia”, come ha detto Lia Quartapelle”. Così il copresidente del gruppo Ecr- FdI al Parlamento europeo Raffaele Fitto in una lettera al quotidiano Il Foglio.  “Ma torniamo alle parole di Giorgia Meloni. Diciannove minuti di intervento, appassionato e ragionato, con tanti spunti politici e un crescendo finale che ha urtato i timpani sofisticati dei Dem. Certo, toni da comizio elettorale. Ma davvero quei contenuti rappresentano “tutto il male possibile”, “un linguaggio di propaganda assassina”, “il passato che non passa”, “la donna nera” che ci “riporta al Medioevo”?”.  Fitto torna su alcuni passaggi dell’intervento della Meloni in Spagna: “Si alla cultura della vita, No all’abisso della morte”, concetti cari tanto all’”oscurantista” Ratzinger quanto al “progressista” Bergoglio. “Si all’universalità della Croce, No alla violenza islamista”, un richiamo potente al messaggio di amore universale del Cristianesimo contrapposto alla minaccia del fondamentalismo islamico. Ma evidentemente nemmeno questo trova d’accordo il Pd. “Si a confini sicuri, No all’immigrazione di massa”, che è mediamente quello che fanno tutte le nazioni normali che non hanno il Pd al governo. “Si al lavoro della nostra gente”, messo a rischio dall’ambientalismo ideologico sposato dalla sinistra ex operaia. “No alla grande finanza internazionale”.. e qui abbiamo raggiunto la follia. Una critica alle ingerenze di Goldman Sachs nella politica italiana è diventata una strizzata d’occhio allo sterminio degli ebrei (sic!), nella lettura di quell’Emanuele Fiano che solo pochi giorni fa si mostrava molto più indulgente nei confronti delle imbarazzanti frasi contro Israele e il suo popolo del candidato sindaco della sinistra a Sesto San Giovanni. Insomma, – conclude Fitto – si può essere d’accordo o meno (e vivaddio non esserlo conferisce ancora un senso alla politica), ma questi contenuti hanno piena cittadinanza nel dibattito politico italiano, europeo e occidentale. Con buona pace della sinistra e delle sue campagne di odio”.

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