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“Lilli Gruber esercita nella sua trasmissione una violenza intollerabile di cui la sua illuminata ispirazione neanche si accorge. Giorgia Meloni parlava in un comizio, davanti a una moltitudine di persone dotate della sua stessa sensibilità. La passione utilizzata per rafforzare i concetti tipici del centrodestra mondiale su famiglia, Europa e identità è stata necessaria e meravigliosa. A sinistra si trovano solo svogliati replicanti che neanche credono in ciò che dicono, per questo risultano spesso soporiferi, se non respingenti. Collaborano in sostanza alla crescita dell’astensione e dell’astinenza: dal voto, dalla partecipazione, dal sentimento, dall’emozione”. È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli sulla sua bacheca Facebook.

 “Lilli Gruber invece – ha proseguito – non ha alibi, dovrebbe essere equidistante come un arbitro senza corna ma utilizza la TV come una clava. TV privata che tuttavia svolge un servizio pubblico. Attraverso le parole di una filosofa si accusa la presidente Meloni di utilizzare la contrapposizione binaria, oggi assurta a male assoluto, definendola addirittura assassina e paragonandola a Putin”.

“Non saremo mai come voi, ma vi vogliamo bene, perché con questi vostri attacchi da Armata rossa date un senso alla politica – ha concluso Rampelli –  Diversi e per questo necessari. Per fortuna ci siamo noi, il mondo che volete, quello del pensiero unico dominante, finché saremo vivi, non ci sarà mai e cercheremo di battervi nei consensi. Senza mai criminalizzarvi. Cara Lilli, si rassegni però alla vecchiaia del suo… pensiero alla quella non esiste rimedio alcuno”.

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