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“Lo sport in tutte le sue forme, praticato a livello agonistico e dilettantistico, rappresenta un importante strumento formativo d’integrazione sociale e di dialogo culturale, nonché un volano per la diffusione di valori fondamentali quali la lealtà, l’impegno, lo spirito di squadra e il sacrificio. Questo provvedimento, quindi, allinea rispetto degli standard ormai introdotti nella scrittura delle Costituzioni anche la nostra Carta. Ritengo doveroso segnalare il primo tentativo in Parlamento, attraverso un disegno di legge presentato nel 1997 dal senatore Maceratini, allora capogruppo di Alleanza Nazionale. Già la destra politica venticinque anni fa aveva intuito che, per riformare il sistema sportivo italiano, fosse necessario costruire una cornice, proprio attraverso una riforma costituzionale. La PdL depositata nella 13esima legislatura mirava ad elevare a livello costituzionale il diritto allo svolgimento dell’attività sportiva, intesa come momento ricreativo, ma anche di educazione e rigenerazione spirituale, è proposta che allineerebbe lo Stato Italiano ad altri Stati europei, come ricordato. Questa proposta rappresenta dunque una posizione storica della destra italiana che è stata riproposta più volte dal vicepresidente Fabio Rampelli. Va anche detto che ci sono stati dei fermenti culturali che hanno accelerato l’iter del provvedimento. Di questo va dato atto a due associazioni, Cultura Italiae e Sport Italia, che hanno riunito i componenti di tutte le forze politiche, che poi hanno trasposto questa sintesi nella proiezione parlamentare. Un ringraziamento è dovuto anche al sottosegretario Vezzali. Gli effetti economici della pandemia hanno devastato i consumi sportivi di adulti e ragazzi. Dall’altra, le chiusure delle attività hanno portato ad una riduzione degli introiti delle organizzazioni sportive, dovuta al minor periodo di apertura e alla riduzione dei tesserati, a fronte di un carico fiscale rimasto invariato. A questo dobbiamo aggiungere che la conseguente maggiore sedentarietà della popolazione ha esternalità negative in termini di salute pubblica e coesione sociale, con effetti particolarmente rilevanti sulle periferie e sulle aree meno agiate del paese, dove l’attività sportiva svolge una insostituibile funzione di aggregazione ed inclusione sociale. Penso poi alle questioni delle ASD, costrette a riformare la propria contrattualistica. Per questo, e lo proporremo già in un ordine del giorno e in una PDL che stiamo depositando, proporremo la detrazione dei consumi sportivi, come abbonamenti nelle palestre e nei corsi, così da rilanciare la domanda. Abbiamo trovato, nel corso di un’audizione con il sottosegretario Vezzali, una convergenza su questa misura in vista della legge di bilancio. Altra battaglia storica è l’introduzione dell’insegnante di educazione fisica nelle scuole primaria, per garantire la trasmissione dei valori dello sport. Penso poi all’importante ruolo dei giochi della Gioventú, da sempre successo di partecipazione. Lo sport è economia e coesione sociale. La nostra solidarietà va a chi ora è in crisi: penso ai gestori di impianti, a chi ha una palestra, a chi è libero professionista, alle società sportive dilettantistiche, agli enti di promozione sportiva, a chi insegna, a chi studia.”

Così il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Sport, deputato Federico Mollicone, nel corso della discussione generale sulla pdl costituzionale sull’introduzione dello sport in Costituzione.

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