Restiamo sgomenti nell’apprendere l’indifferenza delle istituzioni circa il costante flusso di migranti in uscita ed in entrata, al confine con l’Austria, in particolare al Brennero.
E’ davvero imbarazzante, per non dire scandaloso, constatare che, a fronte dello sforzo profuso dal personale della Polizia di Stato di Brennero, non si siano innescati quei correttivi che da tempo avevamo suggerito utili a fare fronte alla sempre più forte pressione di immigrati clandestini spesso respinti senza apparenti ragioni in Italia dalla autorità austriache.
Quasi ogni giorno un esiguo numero di poliziotti del locale Commissariato deve occuparsi di diversi gruppi di migranti riaccompagnati in Italia dalla polizia austriaca spesso mostrandosi privati di contanti e del cellulare.
Nonostante sia stata generosamente approntata una piccola area giochi all’interno del commissariato, per intrattenere i più piccoli, l’attività burocratica necessaria per l’identificazione è macchinosa e si protrae per svariate ore di lavoro: sovente gli stessi operatori sono impegnati dalle prime ore del mattino fino a tarda sera.
Questo per quanto riguarda la pressione sulle forze di polizia. Poi c’è il problema di sicurezza, sanitario e legato al fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Il paradosso è che la stazione ferroviaria, nonostante la presenza della Polizia ferroviaria impegnata in altri servizi legati proprio alla gestione dei flussi di immigrazione, durante il fine settimana e nella fascia serale e notturna risulta spesso non presidiata.
Questo significa che mentre l’Austria esercita le funzioni di frontiera, controllando i il varco ferroviario in modo costante, riaccompagnando in Italia quanti cercano di raggiungere altri Paesi d’Europa, da noi può entrare chiunque quasi indisturbato.
Riteniamo dunque necessario che il Commissariato di Polizia di Brennero torni ad essere Polizia di Frontiera inglobando al suo interno il personale della locale Polfer ed incrementando il numero dei suoi operatori consentendo il monitoraggio dei flussi migratori ma soprattutto garantendo le necessarie misure di sicurezza ai propri operatori.
L’interesse dovrebbe essere in primo luogo del governo italiano completamente assente in questa vicenda che lascia aperta una delle porte d’Italia senza alcun controllo.
Abbiamo già sollecitato in questo senso il gruppo parlamentare alla camera di FdI per la presentazione di una interrogazione al ministro degli interni.
Alessandro Urzì
Consigliere provinciale FdI
Coordinatore regionale FdI