fbpx

“Nella giornata dedicata alla promozione dei diritti individuali contro l’omofobia e contro l’intolleranza sessuale, festeggiando la normalizzazione dell’omosessualità rispetto agli scorsi decenni oscurantisti e discriminatori, vorrei tuttavia dedicare un pensiero ai genitori di quei bambini che si vedono recapitare come circolare un manifesto ideologico sulla teoria gender. Nelle classi si è passati dal silenzio medievale al caos destabilizzatore, all’autodidattismo, fino alla promozione di decine di presunte identità sessuali che segnano l’apoteosi dell’arbitrio,  la presunta superiorità dell’intelletto sulla natura umana.
Nella libertà di non essere più liberi in futuro ci sarà chi, non ‘sentendosi’ né maschio né femmina, né binario, né trans, né omo, vorrà essere un Nulla. E lo Stato che sotto i colpi della sinistra avrà smantellato il corso della vita, glielo riconoscerà. In questo assottigliamento del diritto travestito da sua moltiplicazione (tanti diritti nessun diritto) giganteggia il dramma della denatalità, legata al culto della famiglia come orpello di cui liberarsi.
I compagni, da Letta a Conte, hanno smesso di battersi per i lavoratori, i precari, i disoccupati, le donne, i risparmiatori, i più deboli e oggi implodono nella quasi unica ossessiva lotta per i diritti civili, anzi, per il loro ribaltamento. Una fine ingloriosa”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. 

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social