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“Le parole di Draghi oggi al Parlamento Europeo evidenziano un atteggiamento contraddittorio del governo italiano sulla politica energetica UE. Siamo d’accordo con la proposta italiana di stabilire un tetto europeo sul prezzo di acquisto del gas russo. Piuttosto ci meravigliamo del fatto che l’Unione Europea non abbia ancora proceduto in tal senso, per la contrarietà di tre governi, tutti di sinistra: Germania, Finlandia e Olanda. Motivate da ragioni meramente opportunistiche e non dalla sbandierata volontà di difendere il libero mercato. Purtroppo c’è da rilevare una grave mancanza nell’intervento Draghi oggi al Parlamento Europeo, ovvero la poca propensione ad aumentare la produzione energetica interna, preferendo dipendere dall’acquisto di gas da nazioni extra UE, molte delle quali non lontane dalla Russia sul piano della democrazia interna e dell’affidabilità internazionale”. Lo afferma l’europarlamentare di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini, responsabile nazionale del dipartimento Ambiente ed Energia del partito. “Un atteggiamento preoccupante in ambito energetico quello del governo Draghi, che si è appena reso colpevole dell’approvazione del PITESAI, un disastroso piano per l’estrazione di gas naturale dai giacimenti italiani. In questo modo la soluzione al problema energetico italiano ed europeo si allontana sempre di più “.

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