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Riserva di legge: recuperare la legge di Bettino Craxi su Roma Capitale abrogata anni fa

“Occorre attendere ancora una settimana prima che vengano esaminati gli emendamenti al testo base su Roma capitale. Sono decenni che si parla dello status di Roma e dei suoi molteplici ruoli che ne paralizzano l’azione amministrativa e ne compromettono il prestigio. Gli obiettivi di FDI sono chiari e si sviluppano negli emendamenti presentati”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, primo firmatario di una serie di emendamenti alla proposta di legge costituzionale su Roma Capitale.

“Tre proposte di modifica destinate, se approvate, a incidere in modo decisivo- ha spiegato- Roma deve competere con le altre Capitali europee ed extraeuropee, con Parigi, Londra, Berlino, Tokyo e non con Milano, Napoli, Palermo. Bellissime città che tuttavia non sono capitali e non ne hanno le complessità”.

“A questo ruolo – ha aggiunto Rampelli – si lega anche la necessità di compensare Roma per il peso della presenza di organismi internazionali, tra cui uno Stato, e di un giacimento immenso di beni culturali che però rappresenta per la città un onere più che una fonte di reddito. Roma deve fornire tutti i servizi, ma è solo lo Stato che incassa”.

“L’emendamento più importante – ha puntualizzato- è quello previsto da una riserva di legge: disciplinare le sue funzioni attraverso una legge ordinaria. La mia proposta è quella di ripristinare la legge per Roma Capitale (la 396/90)  voluta da un milanese, Bettino Craxi, e inspiegabilmente abrogata anni fa. È normale che una legge ordinaria dello Stato contempli lo sviluppo e la competitività della sua Capitale”.

“Infine Roma – ha concluso Rampelli- non sarà definita Regione, provincia o città metropolitana perché appartiene a tutti gli italiani e ci si deve preoccupare di darle una definizione istituzionale e non egoistica. All’elenco degli organismi di cui si compone lo Stato è aggiunta semplicemente ‘Roma capitale’”.

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