“Kalepa ta kala” in greco significa la bellezza è dura, aspra.
Richiede fatica, lavoro a schiena china, mani dolenti, occhi che bruciano.
Non c’è nulla di leggero e futile nella bellezza.
Si pensi alla levigatura di un blocco di marmo, al lavoro di cesello, alla produzione di un vino, alla lavorazione di un formaggio, alla confezione di un abito.
Ogni dettaglio richiede cura e pazienza, saltare un passaggio per accelerare il processo oppure una semplice svista costa il fallimento del risultato.
È la pazienza, l’attesa insieme alla cura costante che permette alla bellezza di nascere e sopravvivere.
La bellezza richiede tempo in un momento storico in cui viene premiata la velocità, l’impiego di antichi saperi laddove si privilegia la tecnologia.
“Kalepa ta kala” significa anche “ Le cose belle sono difficili da ottenere”.
In una società che premia la facilità creare bellezza è la vera rivoluzione.
La Sovrana Bellezza siamo noi.
