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“Respingo l’idea che Fdi rappresenti questa sorta di elettorato gonfio di rabbia nei confronti delle istituzioni europee fino al punto da mettere in discussione il nostro europeismo”.  È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervistato a Radio Anch’io sulla conferenza programmatica di Fdi a Milano.

“Noi – ha aggiunto- semplicemente vorremmo somigliare a quelle nazioni che sono inquadrate perfettamente nelle democrazie liberali e che difendono con vigore i propri interessi nazionali come fanno la Francia, della quale nessuno mette in dubbio l’appartenenza all’Ue, o la Germania di cui nessuno mette in discussione la centralità nel quadro continentale”. 

“Non si capisce perché – ha puntualizzato Rampelli – mentre questi due Stati riescono a far prevalere in Ue i loro interessi nazionali, l’Italia vada genuflessa  a Bruxelles rinunciando a  riformare le istituzioni europee. L’Ue è un nano politico e un gigante burocratico. Vogliamo ribaltare questi addendi”.

Rispondendo alla domanda sui rapporti con gli altri leader del centrodestra, Rampelli osserva:
“Una legge non scritta e sempre da noi rispettata prevede che nella coalizione chi prende più voti sia il naturale federatore della coalizione ed esprima il presidente del Consiglio. Una consuetudine che supplisce alla totale assenza di regole certe, vincolanti e democratiche nel funzionamento dei partiti politici e, ancor più, delle coalizioni”.

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