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“Il messaggio di Roma è un messaggio universale. Nessuno si rende conto che il suo valore simbolico non vale solo per i romani ma per tutta la comunità nazionale e per il mondo intero. Uno Stato che ne fosse consapevole dovrebbe fare di tutto per valorizzarla perché ne trarrebbe un vantaggio oggettivo e potrebbe diffonderne la capacità attrattiva in mezza penisola. Questa indifferenza invece, questa diffidenza, che diventano spesso puro risentimento, si manifestano nella scadente attività legislativa in suo vantaggio, la carenza di fondi, l’abolizione della Legge su Roma Capitale di craxiana memoria, invidia e campanilismo becero che generano degrado.
Roma capitale della bellezza c’è, resiste a fatica all’incuria e al disconoscimento del suo ruolo da parte di quella Roma ladrona, come veniva definita, che è il potere centrale, romano solo per la collocazione dei palazzi delle istituzioni. Il nemico della città simbolica che conserva l’identità grazie a re, imperatori e Papi è l’inconsapevolezza, la carenza di orgoglio e amor proprio e il mancato riconoscimento della sua universalità da parte dello Stato che presiede.
E così Roma diventa competitore di Milano e Napoli invece che di Parigi, Tokyo, Londra, o metropoli come New York e Shangai,  viene spinta in derby senza senso con città minori, belle ma minori. Fare gli auguri a Roma è un atto dovuto ma a volte diventa un atto puramente retorico. Lo è se non le si restituisce il diritto a coltivare la sua grandezza, che di seguito diventa l’imparagonabile  grandezza dell’Italia”
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia partecipando al convegno ‘La bellezza salverà il mondo’ organizzata da Remind per il Natale di Roma.

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