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“L’allarme lanciato ieri dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini circa la mole di crediti non riscossi pari a 1.100 miliardi di euro, va assolutamente ascoltato. È evidente che una riforma della riscossione non può più essere rinviata e che non basta semplicemente eliminare l’aggio così come è stato fatto nell’ultima Legge di Bilancio. Ciò che è importante adesso è trovare una soluzione in grado di svuotare l’immenso magazzino dell’Agenzia delle Entrate che conta circa 140 milioni di cartelle e 16 milioni di contribuenti con debiti iscritti a ruolo. Negli ultimi anni la sola strategia proposta dal Governo è stata con le rottamazioni e il saldo e stralcio, ma come detto ieri dal direttore Ruffini, queste misure sono servite a poco. Ecco perché Fratelli d’Italia insiste nel dire che una rottamazione quater da sola non basta, soprattutto se non include gli anni della pandemia che sono quelli dove, comprensibilmente, si è prodotto un blocco dei pagamenti e delle riscossioni che ha fatto crescere ulteriormente la quantità di crediti non riscossi. Continuiamo a sostenere la necessità di procedere con un inventario del debito fiscale per ciascun contribuente, e per l’importo che ne deriverà, privato di oneri e sanzioni, dovrà essere previsto un pagamento a rate. Questo avrebbe un triplice risultato: il contribuente non si sentirebbe schiacciato dal debito, lo Stato riscuoterebbe, e l’Agenzia delle Entrate vedrebbe svuotarsi i suoi magazzini. Il Governo si degni di ascoltarci perché, come detto dal direttore Ruffini, la situazione è diventata ingestibile”.

Lo dichiara il senatore Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Bilancio.

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